Contromano sulla superstrada, per scelta
«Ho perso l’uscita e ho fatto inversione»

Il caso Le incredibili ammissioni degli automobilisti identificati dalla Polstrada sulla 36 e la 38. Nessuna confusione, in tre hanno ammesso di avere preso scientemente la corsia opposta

«Avevo perso l’uscita» e «avevo finito la benzina». Sono le incredibili motivazioni date da tre automobilisti che negli ultimi due mesi sono stati denunciati dalla Polizia Stradale di Lecco per aver guidato contromano lungo la Superstrada 36 o la 38Var, in bassa Valtellina.

Gli uomini della Polstrada lecchese, con l’ausilio delle telecamere installate lungo la rete, sono riusciti a identificare tre responsabili dei sei episodi segnalati fra giugno e luglio. E i loro racconti restituiscono uno spaccato davvero inquietante: gli automobilisti che andavano contromano (o almeno questi tre) lo hanno fatto scientemente, invertendo la marcia nella doppia corsia, chi per percorrere qualche chilometro in meno, chi per evitare di rimanere senza carburante. Assumendosi un rischio altissimo e facendolo correre, soprattutto, agli altri.

«Questi comportamenti – conferma la Stradale - spesso realizzati addirittura in galleria non sono dipesi da distrazioni alla guida né, tantomeno, dall’assenza o dall’inadeguatezza della segnaletica. Sono stati il frutto di scelte consapevoli e azzardate dei conducenti».

Fra le motivazioni fornite quelle di aver perso l’uscita o di aver finito la benzina: «Gli automobilisti hanno quindi reputato la manovra in contromano la soluzione più utile da adottare senza ponderare il pericolo per loro stessi e per tutti gli utenti in transito».

Le violazioni sono state sanzionate con multe da 327 a 1.308 euro e il ritiro della patente di guida, in vista della procedura di sospensione da parte della Prefettura, che avrà una durata da uno a tre mesi.

Va detto che questi comportamenti, se da un lato destano grande preoccupazione su chi guida sulle nostre strade, dall’altra si può dire che “assolvano” la Statale 36 e la 38 Var da problemi nella segnaletica che possano facilitare l’ingresso in senso contrario.

Un quarto caso, quello di Annone, era già stato risolto a luglio dalla Polstrada di Monza che aveva individuato un peruviano che alla guida di una Ford aveva percorso tutto il traforo del Monte Barro e alcuni altri chilometri verso Milano nella carreggiata sbagliata. Una volta identificato ha raccontato di non essersi accorto dell’errore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA