Comitiva toscana punta dalle zecche. In 18 in ospedale

Val Masino Momenti di apprensione ieri mattina. Un gruppo parrocchiale si è svegliato con pruriti e malori. Profilassi di antibiotici per tutti, ora stanno meglio

Giornata di passione, ieri, per 18 componenti un gruppo parrocchiale di Siena, ospite della casa vacanze di San Martino in Val Masino, il cui risveglio è stato all’insegna di un forte disagio causato dalla puntura delle zecche.

«Alcuni di noi si sono svegliati in balia di uno strano prurito e, infatti, guardando meglio, hanno subito capito che si trattava di zecche - dice Roberto Sentucci, referente del gruppo parrocchiale -. Altri cominciavano ad avvertire uno strano malessere, da febbre, per cui mi sono rivolto subito all’info point turistico di San Martino, chiedendo se mi potevano mettere in contatto con la farmacia per avere dei ragguagli su come comportarci».

Primo intervento

Dalla farmacia di Cataeggio, il titolare si è dimostrato subito collaborativo, spiegando al signor Sentucci, per telefono, come fare ad eradicare le zecche, ma chiaramente la situazione era tale da non poter essere gestita in autonomia.

«Ci siamo attivati alle 8.30 - dice Roberto Sentucci - e, non appena abbiamo capito che la situazione si faceva complessa, abbiamo chiesto aiuto al 112. Dalla centrale operativa hanno preferito mandare subito gli operatori sul posto, tant’è che qui avevamo sei ambulanze. Credo che si sia spaventato tutto San Martino. Chissà cosa avranno pensato i residenti».

In effetti, da Areu hanno preferito andare con i piedi di piombo, sapendo che la puntura da zecca può rivelarsi anche molto pericolosa se non trattata in tempo, soprattutto, laddove genera ponfi ed eritemi.

Nove maggiorenni, fra giovani ed accompagnatori, sono stati trasportati in codice giallo, poi trasformatosi in verde, indice di bassa gravità, all’ospedale di Gravedona, tutti visitati e trattati con antibiotico, mentre nove minori, con alcuni accompagnatori, sono stati portati in Pronto soccorso a Sondrio e, i più, trattati con antibiotico.

«In quest’ultimo caso, non sappiamo perché - dice Sentucci - gli accompagnatori non sono stati visitati, forse perché si trattava di Pronto soccorso pediatrico. Comunque, nel complesso, ora (alle 18 di ieri, nda), la situazione può dirsi rientrata, perché quasi tutti i componenti del gruppo sono tornati a San Martino, con la loro profilassi, salvo alcuni che, avendo il codice verde, si trovano ancora in Pronto soccorso per completare l’iter».

Ringraziamenti

«Dobbiamo un grosso ringraziamento a quanti si sono attivati, dal personale dell’info point alla farmacia di Val Masino, al personale del soccorso sanitario di Areu, perché sono stati solleciti e disponibili. Per il resto, cosa dire? Solo che, zecche a parte, la Valmasino è bellissima. E’ la prima volta che ci veniamo e, penso che ci ritorneremo, anche se questa esperienza rimarrà nei nostri annali».

Ma come è stato possibile che tutti siano stati punti dalle zecche? «Siamo qui da lunedì e ci rimarremo fino a martedì prossimo - spiega l’accompagnatore - Anche se non siamo mai venuti prima in valle, siamo soliti andare in posti di montagna, e seguiamo sempre i sentieri segnati Cai, per prudenza. Mercoledì, siamo saliti da San Martino ai Bagni per il sentiero principale, poi, il grosso del gruppo è rientrato da un sentiero Cai, che ipotizzavamo essere un po’ più “avventuroso”, ma non a quei livelli. Perché, questo lo devo dire con spirito costruttivo, a parte il primo tratto che invitava anche a compierlo, per il resto era zeppo di erbacce ed ortiche, con punti anche pericolosi. Tanto che, le zecche, sono parse il male minore. Basti pensare che era dato fattibile in tre ore e ce ne sono volute sei».

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