Morbegno, canone piscina: chiesta una riduzione

Morbegno Nel 2020 la Comunità montana lo aveva ridotto per il Covid La società che gestisce l’impianto chiede uguale trattamento per il 2021

Per la piscina mandamentale si chiede di abbattere il canone di gestione per le difficoltà economiche legate all’emergenza sanitaria e la Comunità montana (proprietaria della struttura sportiva) affida a un gruppo tecnico le valutazioni del caso. Nel 2020 contro il rischio di chiusura del centro natatorio, che si trova a Morbegno, ma che è un servizio pubblico per l’intera Bassa Valle, la Cm aveva deciso di abbattere del 60% il canone di concessione per i gestori,

La società ha chiesto il medesimo trattamento anche per il 2021. «Due anni fa ha spiegato Nonini durante l’assemblea dell’ente- la piscina è rimasta chiusa e i gestori che l’hanno in concessione non hanno incassato nulla. Abbiamo quindi sfruttato i ristori a parziale copertura del canone concessorio. Mentre nel 2021 la piscina, seppur con difficoltà, è stata comunque aperta e soprattutto non abbiamo più ricevuto i ristori e, ancora più importante, a differenza del 2020 non abbiamo una norma di legge che ci autorizza a non fare pagare o a scontare il canone di concessione».

È la legge però di fronte a un contratto di concessione prevedere che «in situazioni particolari il concessionario possa chiederci la costituzione di un tavolo di confronto composto da un nostro tecnico di parte e da un tecnico che cura gli interessi dei gestori: i due insieme individueranno un soggetto che fa da terza parte che ha potere decisionale – ha precisato Nonini -. Quindi il tavolo stabilirà se sia legittimo pagare o meno il canone per intero o per una sua parte. Il confronto chiarirà per il 2021 e solamente per il 2021 quali siano gli obblighi del concessionario nei confronti della Comunità montana proprietaria della piscina. È nostro interesse trovare una soluzione di buon senso che accontenti tutti e che permetta soprattutto agli utenti di avere comunque garantito il servizio».

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