Bambi sta bene e ora ha una famiglia
Arrivate due cerve

DazioL’animale “adottato” da Giovanni Del Zoppo da agosto vive in un centro di allevamento per selvatici Baraiolo: «Deve familiarizzare con la sua specie»

Da lunedì Bambi, il cervo di poco più di due anni più conteso del mondo, ospite dal 22 agosto scorso di Fulvio Baraiolo, al centro di allevamento di animali selvatici “La Pedruscia” di Dazio, ha compagnia. Quella vera, se così si può dire, perché nel recinto a lui destinato sono comparse due cerve.

L’assetto delle due famiglie

«Siamo andati a prendergli compagnia in un allevamento autorizzato di Brescia, perché - dice Baraiolo - è arrivato il momento che Bambi familiarizzi un po’ di più con la sua specie. E queste cerve giovani fanno al caso. Poi, non appena il cervo più adulto Artur, di dieci anni, avrà perso le corna, allora sposteremo Bambi nel recinto più grande sottostante il suo e lo metteremo insieme ad Artur stesso e ad altre due cerve che già abbiamo. Mentre toglieremo dal recinto grande Merlino e altre due cerve. In pratica realizziamo due recinti contigui dove stabilire queste due “famigliole” di cervi, in modo da farli familiarizzare. Penso che riuscirà tutto molto bene perché terminato il periodo degli amori e delle competizioni, i cervi poi vivono benissimo insieme».

Questo l’assetto che Fulvio Baraiolo ha in mente per Bambi per l’immediato futuro, fintanto che resterà da lui sotto sequestro disposto dalla Polizia provinciale. Sul resto, Baraiolo non mette becco «perché - dice - il destino di Bambi è nelle mani dell’ufficio preposto della Provincia, lo stesso che ci ha chiesto di tenerlo quest’estate, richiesta cui abbiamo ottemperato. Mi spiace solo si dica che il cervo non sta bene o non viene trattato bene perché non è vero. Qui abbiamo cervi da anni, stanno bene, vengono trattati da cervi, anche se ovvio, purtroppo, imprintati dall’uomo. Però cerchiamo di far vivere loro una vita la più simile possibile a quella che avrebbero in natura per cui non diamo alimenti particolarmente ricchi di sostanza, perché hanno bisogno di ruminare. A Bambi, assicuro, non manca niente».

Neppure le visite periodiche di Giovanni Del Zoppo, di Chiesa in Valmalenco, che lo aveva trovato nel bosco e portato a casa in Val Rosera, due anni fa, svezzato e cresciuto quasi come fosse un bambino. E che, anche se non avrebbe dovuto toccare il cucciolo, perché è noto non andrebbero mai prelevati dal bosco, in quanto la mamma cerva è nei paraggi, ma semmai segnalati alla Polizia provinciale, ora a Bambi non vuole rinunciare, perché vi si è affezionato al pari di tutta la sua famiglia, nipotine comprese.

La nuova casa a Chiesa

E così con l’aiuto di alcuni amici fra cui l’ingegner Stefano Nani, di Chiesa, gli ha preparato una casa che a vederla appare più che una villa. Un mega recinto che delimita una superficie di 6.000 mq, ai 1.600 metri di Braciascia, sopra San Giuseppe.

Comprende un bosco di resinosi e betulle d’alto fusto, una vasta area a pascolo a valle e per il riparo notturno e diurno, in caso di pioggia o neve, che certo non mancherà, è stato presentato un progetto in Comune a Chiesa per realizzare una tettoia con il necessario per rifocillarsi in inverno.

Il problema è che la prima presentazione non era in linea con la procedura richiesta, per cui il tutto ha dovuto essere ripresentato come richiesta di concessione edilizia. Per validare la quale occorrerà almeno un mese, ergo, ricondurre Bambi in Valmalenco entro Natale non sarà facile. Probabilmente si andrà a gennaio, ma il percorso sembra essere delineato. Una volta fatta la tettoia, seguirà il sopralluogo dell’ufficio provinciale competente, dopodiché Bambi potrà tornare in “casa Del Zoppo”. Magari anche qui, chissà, con un po’ di compagnia femminile.

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