Arrestata per le rapine
«Ci spiace per la famiglia»

Andalo Il sindaco Girolo: «Il nostro primo pensiero adesso va alla mamma e al fratello, persone che stimiamo tutti»

«Il nostro primo pensiero va alla mamma e al fratello, due persone che stimiamo, alle quali siamo vicini perché stanno vivendo comprensibilmente momenti di sofferenza. Spiace che una compaesana abbia imboccato una strada del genere, ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso e che venga considerato per lei anche un percorso di riabilitazione».

Il sindaco di Andalo, Juri Girolo, lo ha saputo direttamente dalle forze dell’ordine, gli abitanti sfogliando ieri mattina queste pagine: una loro compaesana, 32 anni, è accusata di essere uno degli autori delle rapine in sequenza messe a segno in Bassa Valle dal 18 al 27 febbraio scorsi.

Su di lei e sul compagno , 34 anni originario di Dubino, residente fra Colico e Nuova Olonio (frazione di Dubino), è caduta l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina pluriaggravata in concorso. Ed entrambi ora sono in attesa degli interrogatori di garanzia del giudice

Una notizia che è piombata pesante sugli abitanti di Andalo, ma anche Delebio e zone limitrofe, dove la ragazza non si vedeva da un po’ di tempo, dopo aver lavorato in Svizzera prima e poi come barista all’Havana, locale del paese.

Che stesse frequentando brutti giri si sapeva, «ma da qui a immaginare reati di questo genere non ce lo si aspettava - dice il sindaco -infatti quando le forze dell’ordine, che ci hanno sempre tenuto informati sulle indagini, ma mai nei dettagli, me lo hanno comunicato l’altra sera mi sono stupito».

Il sindaco rivolge quindi la sua vicinanza alla famiglia della donna. «Penso alla mamma , molto nota in paese, persona per bene a cui è capitata questa situazione, a lei va tutto il nostro supporto e solidarietà, immagino cosa stia provando». E quindi un pensiero al fratello gemello, «un pensiero che è comune a tutto il nostro gruppo consiliare- dice Girolo- per noi non cambia assolutamente niente nei confronti del nostro consigliere, che come la madre nulla c’entra ovviamente con questi episodi, resta immutata la nostra stima professionale e morale, ha tutta la nostra vicinanza. Da tempo aveva preso le distanze da quella sorella a cui aveva cercato di stare vicino. Per questa famiglia si è aggiunta una nuova sofferenza».

Aspetti negativi

La donna accusata di rapina non abitava più ad Andalo dalla madre dove ha tuttora la residenza. «E siamo venuti a sapere di lei con una notizia che non fa piacere – ancora il primo cittadino – a differenza del fratello, con lei non avevo confidenza, sapevo dei giri legati al consumo di droga in cui si era messa.

Siamo soddisfatti del lavoro svolto dalle forze dell’ordine, ci hanno dimostrato che siamo in buone mani, dall’altro lato però c’è il grosso dispiacere di essersi trovati in casa questa situazione. È evidente, come è stato confermato dal Comitato di sicurezza in Prefettura, che non si tratta di atti riconducibili ad attività criminali organizzate, ma emerge l’aspetto negativo del consumo di stupefacenti, quelli pesanti, fenomeno che esiste da sempre, ma che negli ultimi anni in provincia ha preso una piega grave».

Il sindaco si augura che «la giustizia faccia il suo corso. Poi spero che le cose si risolvano anche in un’ottica di riabilitazione, penso a una comunità di recupero fuori zona in modo da sganciarsi dalla dinamica dello spaccio locale».

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