Aprica: «Freno alle costruzioni
Applicheremo l’Imu
sulle case invendute»

Il sindaco Corvi spiega che la decisione deriva dalla sessantina di immobili ancora sul mercato. «Li tasseremo al 2,5 per mille come disincentivo»

Si avvicina la scadenza dell’Imposta comunale unica sugli immobili e quello che l’amministrazione comunale di Aprica lancia è un messaggio molto chiaro: basta con costruzioni che restano ferme, perché non trovano da essere vendute. Una situazione che Aprica, come, d’altra parte, anche altre località della Valle, si è trovata ad affrontare nel recente passato e che, tuttora, pesa. Basti vedere le centinaia - se non migliaia - di cartelli con scritto “vendesi” che si incontrano percorrendo la provincia di Sondrio da un estremo all’altro.

La novità

Ebbene nel nuovo regolamento Imu (che, da quest’anno, accorpa anche la Tasi scomparsa con tale nome) e, soprattutto, nell’approvazione delle tariffe nell’ultimo consiglio comunale, la cordata del sindaco Dario Corvi ha introdotto l’aliquota del 2,5 per mille per gli immobili merce, cioè i nuovi invenduti, le case nuove costruite e non ancora acquisite per lo più dai turisti. «Sostanzialmente non abbiamo modificato nulla per quanto riguarda le tariffe rispetto all’anno scorso, tranne questa che riguarda gli invenduti - precisa Corvi -. Di fatto, a livello economico, non si tratta di cifre rilevanti in maggiore entrata nelle casse del Comune, perché vogliamo dare solo un segnale: non si può costruire e lasciare la casa perenne in quelle condizioni». Il sindaco precisa, tra l’altro, che ad Aprica, in base a un monitoraggio effettuato alla fine del 2019, sono circa una sessantina gli immobili di questa categoria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA