A Cino una casa protetta per le donne
Il sindaco: «L’ex scuola sarebbe perfetta»

Trattative sono in corso da tempo con l’associazione “Vittime della violenza”. «Venti anni fa l’efferata uccisione di Sonia Di Gregorio, il paese non ha mai dimenticato».

Prosegue il dialogo tra l’amministrazione comunale di Cino e l’associazione nazionale “Vittime della violenza” per dare vita a una casa protetta che possa ospitare nel paese della costiera dei Cech donne che vivono in contesti familiari a rischio.

«Da diversi anni si parla di questa possibilità – spiega il sindaco di Cino, Basilio Lipari – con l’associazione di cui è vicepresidente Paolo Di Gregorio, padre di Sonia che nel 2000 proprio a Cino venne uccisa dal marito». Una tragedia che ha segnato il piccolo centro della costiera dei Cech e non solo, per l’efferatezza del crimine arrivato quando Sonia Di Gregorio aveva vent’anni, alle spalle più di una segnalazione alle autorità contro il marito e una bambina piccola che ora viene cresciuta dai nonni.

«Come amministrazione comunale – prosegue il sindaco Lipari – abbiamo riconosciuto il senso del progetto portato avanti dall’associazione e svolto diversi incontri, anche recenti, per valutare le prospettive. La disponibilità da parte nostra è quella della struttura dell’ex palazzo scolastico, un edificio di tre piani per una superficie pari a 200metri quadrati per piano, dove potrebbero trovare spazio gli alloggi, le sale per gli incontri e l’assistenza, un salone per altre iniziative. Ovviamente intendiamo interpellare a riguardo i nostri abitanti e conoscerne la posizione in merito».

L’associazione Vittime della violenza è stata ricevuta più di una volta dal ministero delle Pari Opportunità, dagli assessori regionali e di recente anche dal Papa. Il progetto che riguarda Cino è quello di una casa protetta che ospiti donne in pericolo, che vengono allontanate da un contesto altamente rischioso prima che si arrivi alla tragedia e prevede camere singole così come piccoli appartamenti per accogliere anche bambini coinvolti nella stessa situazione. Per una valutazione nel merito, è stato creato di recente un tavolo tecnico per approfondire tutti gli aspetti dell’operazione che pare avere buone opportunità per il reperimento dei fondi necessari da parte degli enti sovracomunali proprio in virtù del valore dell’iniziativa sostenuta da una realtà composta da genitori di vittime.

«Il nodo da sciogliere è quello della gestione – spiega il sindaco di Cino – che per una struttura di questo tipo prevede la presenza di figure professionali che vanno dagli psicologi agli assistenti sociali e non solo. Da parte nostra abbiamo sempre affiancato l’associazione nel percorso di studio svolto fino ad oggi e dato disponibilità per definire, quando il progetto sarà completo, una convenzione che regoli la concessione degli spazi di questo palazzo scolastico che si trova nel centro del paese e risulta ad oggi inutilizzato».

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