Scomparso da Bellano, le tracce portano a Sondrio

Il caso Il padre di Alvin Kevin Presti è stato contattato dalla Prefettura. «Sarebbe stato visto in un negozio di cosmetici”

Dal volantinaggio di sabato condotto “porta a porta”, o, per meglio dire, “negozio a negozio”, a Sondrio, dal padre di Alvin Kevin Presti, 40 anni, di cui non si hanno più notizie dal 28 ottobre dello scorso anno, sul momento non era emerso granché, però, la semina ha dato i suoi frutti, perché in serata, intorno alle 21, a papà Ignazio sono giunte notizie incoraggianti.

«Ero da poco rientrato a Rozzano (Milano) dove vivo - dice Ignazio Presti, 62 anni, nativo di Cremeno (Lecco), ma a Rozzano per lavoro - quando sono stato chiamato dal viceprefetto di Sondrio il quale mi ha comunicato dell’avvistamento di mio figlio in un negozio di cosmetici della città. Sarebbe stato riconosciuto sabato pomeriggio, mi ha detto il viceprefetto, e la probabilità che sia lui mi ha detto essere molto alta.

Lo spero proprio, perché solo sapere che è vivo e sta abbastanza bene, al netto del suo disagio psichico, rincuora me e sua mamma. Ora le forze dell’ordine cercheranno di approfondire e di capire se si tratta proprio di Alvin Kevin e, nel caso, come vive e dove si trova, perché, preciso che dal Cra, Comunità riabilitativa ad alta assistenza dell’Umberto I di Bellano, da dove è scomparso lo scorso ottobre, è venuto via senza nulla in tasca».

Perché contrariamente a quanto il padre di Alvin Kevin aveva sempre pensato e gli era stato detto, non solo il telefonino, ma anche il portafogli con le carte di credito e i documenti è rimasto nella sua stanza in Comunità.

«Sfido io che non vedevamo denaro in uscita sulla Poste Pay che gli avevamo intestato, io e mia moglie - dice Presti -. La cosa ci aveva fatto preoccupare tantissimo, perché avevamo pensato al peggio non vedendolo fare prelievi, invece, il punto era che non aveva con se i documenti. Li ho trovati io, personalmente, senza nemmeno cercare troppo, dentro un sacchetto di plastica che era lì, nella sua stanza all’Umberto I.

Dove mi sono recato sabato per portare via le sue cose, perché dalla Comunità riabilitativa mi hanno fatto sapere di aver bisogno della stanza per ospitare altre persone. Mi chiedo, però, come mai nessuno si sia accorto prima del fatto che il portafogli fosse lì e non se lo fosse portato appresso. Sarebbe cambiato completamente lo scenario. Il bello è che mi avevano anche detto di aver passato al setaccio tutta la stanza senza trovare nulla».

Quel che più conta, però, ora, è che si riesca a risalire ad Alvin Kevin Presti, che è un uomo di 40 anni, quindi libero di scegliere che tipo di vita condurre, ma che, purtroppo, non è ancora in grado di farlo in completa consapevolezza e autonomia per via del suo stato psichico.

«Non è una persona che sta bene - dice il padre -, perché anche se aveva fatto dei grandi passi avanti, al Cra, a Bellano, tant’è che aveva ampi spazi di autonomia che erano parte stessa della terapia, non era stato ancora dimesso. Per cui non riusciamo a capire perché, quel sabato pomeriggio, alle 16.30, si sia allontanato dalla Comunità per fare una commissione in negozio, a Bellano, e non sia più rientrato. Scomparso nel nulla».

A papà Ignazio i Carabinieri hanno detto che aveva fatto autostop e un automobilista gli aveva dato un passaggio fino in Valchiavenna, per cui si è prodigato con il sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta, e con gli operatori della Caritas zonale perché diffondessero la sua foto e le sue generalità, poi, a “Chi l’ha visto?” sono giunte segnalazioni della sua presenza a Sondrio, a Morbegno e a Colico, di cui l’arrivo di papà Ignazio, sabato, a Sondrio per un volantinaggio insieme ad Angelo Violante, dei City Angels locali.

«Lo ringrazio tantissimo perché mi è stato molto vicino - dice papà Ignazio - e so che è passato in stazione anche sabato sera a controllare per vedere se lo intercettava. Spero di ritrovarlo presto e chiedo a tutti, in caso di avvistamento, di chiamare il 112 o l’associazione Penelope Lombardia al numero 380.7814931».

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