Treni: bonus ritardi, da aprile si cambia. Nuove regole per gli indennizzi

Il nuovo sistema di indennizzo sarà più congruo, ma anche più difficile da ottenere e con condizioni molto più restrittive per gli utenti.

Un incontro proficuo, quello tra i rappresentanti lecchesi dei pendolari, Giorgio Dahò (Lecco) e Franco Ninno (Merate), con l’assessore ai Trasporti di Regione Lombardia Franco Lucente. Luci e ombre, però, si sono susseguite. L’assessorato, infatti, ha reso noto che l’ultimo bonus abbonamenti ferroviari così come era concepito finora, dovrebbe essere erogato a valere sul mese di marzo 2024 in relazione ai dati di affidabilità di dicembre 2023. Pertanto, terminata la validità del sistema di penali del precedente contratto di servizio ferroviario, il bonus cesserà con esso.

Il problema del nuovo sistema di indennizzo è che in teoria sarà più congruo, ma anche più difficile da ottenere e con condizioni molto più restrittive per gli utenti. Tradotto: potrebbe essere più consistente ma più difficile da ottenere e non esteso a tutte le categorie. In una parola: un nuovo indennizzo, molto più incerto.

“Il nuovo sistema di ristoro – spiegano Dahò e Ninno -, operativo da aprile, consisterà nell’attuale indennizzo (già esistente e obbligatorio ai sensi delle delibere dell’autorità nazionale di regolazione dei trasporti), che sarà portato dal 10 al 30 per cento (riferito al mensile e al dodicesimo dell’annuale) con l’intenzione di renderlo automatico, previo effettivo acquisto del titolo di viaggio valido nel mese indennizzato da parte del singolo utente. L’assessorato ha comunicato la volontà di renderlo automatico da subito, se sarà possibile, ma in merito non ha preso impegni nel breve periodo. E sul punto dell’automatismo riteniamo non si possa transigere. Dunque, le caratteristiche fondamentali sul quale si dovrà basare il nuovo sistema dovranno essere automatismo, chiarezza, trasparenza ed equità. Le condizioni di scatto dell’indennizzo rimarrebbero quelle minime previste dall’autorità di regolazione dei trasporti, molto più permissive nei confronti dell’impresa ferroviaria rispetto al vecchio bonus (nell’ultimo anno vi sono state circa 60 occorrenze contro le circa 170 del bonus)”. Giorgio Dahò conclude: “I bonus verranno eliminati e sostituiti da un nuovo sistema che non è attualmente, però, in grado di assicurare gli stessi livelli di rimborso a tutti”.

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