Il “doppio binario” nella vita di Baby Gang

Da pochi giorni è uscita la canzone realizzata con Fabri Fibra ed Emma e sono numerosi i riconoscimenti ricevuti dal trapper lecchese negli ultimi tempi. Ma continuano anche i guai con la giustizia

Se non è una vera e propria incoronazione, poco ci manca. Baby Gang, alias Zaccaria Mouhib, 22 anni, trapper lecchese da milioni di visualizzazioni, non è soltanto uno degli artisti emergenti più ascoltati dai giovani e giovanissimi, di seconda generazione e non solo, ma si avvicina a grandi passi a essere considerato un vero e proprio esponente di punta della musica italiana. Se non bastassero i numeri di ascolti e stream che lo hanno posto fra i cantanti italiani più ascoltati all’estero e fra i trapper più in vista del panorama in nazionale, negli ultimi mesi sono arrivate le legittimazioni da parte di grandi nomi della musica italiana.

Il primo a parlare di lui era stato Marracash che lo citò pubblicamente come un nome da tener d’occhio. Negli scorsi mesi era stato invitato da Lazza a esibirsi in un suo concerto. Per la primavera, poi, aveva in programma un tour in alcuni palazzetti italiani che sarebbe dovuto culminare il 6 maggio nella data del Forum d’Assago a Milano. Un calendario di concerti che però al momento resta in forse dopo l’ultimo arresto del mese scorso, con momentanea sospensione dei permessi per esibirsi.

Da pochi giorni è invece uscita la canzone realizzata con Fabri Fibra ed Emma. Non un semplice brano, ma qualcosa di ben più simbolico. Si tratta del remake del successo di Fibra “In Italia”, realizzato dallo stesso rapper 17 anni dopo la versione del 2007. All’epoca ad accompagnarlo era stata Gianna Nannini, mentre nella versione 2024 si è affidato ad Emma Marrone.Questa volta ha però voluto anche inserire una terza voce, quella di Baby Gang che canta la seconda strofa, con un testo nuovo rispetto a 17 anni fa.

Una scelta non certo casuale, ma dal profondo valore simbolico, come spiegato dallo stesso Fabri Fibra: «Anche in un panorama dove il rap è cambiato, per suoni, flow e contenuti, In Italia ha un suono che funziona ancora oggi e le nuove strofe mie e di Baby Gang raccontano il nostro paese oggi, fotografano un’ Italia ancora più complessa». Nella parte cantata da Baby Gang, lanciata dall’espressione “È pieno di magrebini in Italia, come?”, i riferimenti sono alla vita di strada, al rischio di essere arrestati e condannati per fatti, come per esempio piccole quantità di droga, che a detta del trapper non sarebbero minimamente paragonabili a corruzione e infiltrazioni mafiose che invece rimerebbero invece impunite.

Quel che è certo è che continua un doppio binario nella vita di Baby Gang. Da una parte un continuo successo musicale che gli porta fama e contratti importanti, oltre a partnership di livello. Dall’altra i continui guai con la giustizia, fra le condanne in primo grado per almeno due differenti episodi di rapina, e l’ultimo arresto per violazione delle misure cautelare disposte dal giudice, che gli è costata la cavigliera elettronica.

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