Covid e influenza, ricadute tra i bambini

Mali di stagione Un mix di quattro virus, studi dei pediatri intasati di richieste delle mamme preoccupate. Il dottor Galenda: «Abbiamo anche altri tipi di malattie, perciò finita una forma si può incappare in un’altra»

Andirivieni di pazienti, grandi e piccoli, negli ambulatori medici della nostra provincia. Ma anche un gran numero di consulti telefonici garantiti dai medici di medicina generale e dai pediatri sia ad adulti che non riescono a lasciarsi alle spalle gli strascichi di influenza e Covid, sia a genitori preoccupati per le continue “ricadute” dei loro bambini.

Il picco

«L’influenza è partita presto, con i primi casi manifestatisi già a novembre, e adesso siamo vicini al picco - assicura Paolo Galenda, medico e coordinatore della medicina territoriale della Valmalenco - . Ma il problema è che i virus si sommano, non c’è solo l’influenza. Abbiamo un cocktail di quattro, con cui fare i conti, ovvero, il Coronavirus, il virus influenzale, il Rotavirus e l’Adenovirus, con gli ultimi due che producono problemi di natura, soprattutto, gastrointestinale. Virus che stanno circolando molto, per cui, una volta guariti da una forma virale si rischia di finire nell’altra.

Ed è un continuo, al punto che, qualcuno, allarmato, sta correndo ai ripari, ora con la vaccinazione soprattutto anti Covid, ma, per noi medici, adesso è più difficile provvedere al domicilio perché non sono somministrazioni monodose, ma fiale da sei dosi ciascuna e non vorremmo sprecarne».

Molti di più i vaccinati contro l’influenza in Valmalenco, come dappertutto, rispetto ai vaccinati contro il Covid, 1000 i primi, 250 i secondi, ma per chi lo volesse ci sono ancora slot vaccinali disponibili negli ambulatori vaccinali pubblici di Asst Valtellina e Alto Lario e nelle 11 farmacie vaccinatrici della nostra provincia. Basta accedere al portale regionale prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it e prenotarsi nelle sezioni “bambini dai 5 agli 11 anni” e “Cittadini dai 12 anni in su”.

La vaccinazione è fortemente caldeggiata dalle autorità sanitarie regionali e locali specialmente per le persone anziane, fragili e per coloro che vivono a stretto contatto con queste categorie.

Anche se, ieri, l’incidenza del contagio in provincia era contenuto in 76 casi per 100mila abitanti nei sette giorni (contro i 44 di Bolzano e i 65 di Aosta), il problema è in diffusione ovunque, in Lombardia, con un picco di 181 casi a Mantova, seguita da Lodi, 153, Pavia, 152, Monza Brianza, 150, Brescia, 147, Cremona, 146, Como, 135, Lecco, 118, Varese, 117, Milano, 115, Bergamo, 97, per cui è atteso un ulteriore aumento dei contagi.

La situazione

E la pressione è avvertita non solo dai medici di base e dai pediatri, ma anche dagli operatori dei Pronto soccorso aziendali di Asst e dal personale ospedaliero che vede aumentare il flusso dei pazienti con Covid.

«I Pronto soccorso ospedalieri stanno assistendo ad un aumento degli accessi per problemi di tipo respiratorio - assicurano da Asst -, ma, al momento, la situazione è sotto controllo. Ci sono poi pazienti ricoverati per altri motivi, ma in isolamento perché trovati positivi al Covid e ci sono cinque pazienti con problemi respiratori da Covid ricoverati nell’apposito reparto del Morelli».

Situazione stabile, quindi, in ambito ospedaliero, al momento, anche se tutti gli indicatori invitano alla prudenza ed a seguire il buon senso e le buone prassi in termini di igiene e prevenzione dei contagi così come indicato nello schema qui a lato riportato.

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