Luna Park, Dadati: «Il lungolago non è il posto giusto per le giostre»

«Il lungolago non è il posto giusto per le giostre». È Fabio Dadati a dare voce al dibattito innescato in città dall’arrivo del luna park di Pasqua. Il noto albergatore lecchese, titolare di due strutture situate a Malgrate, ha espresso tutta la sua contrarietà alla scelta dell’amministrazione comunale di collocare per il secondo anno di seguito parte delle giostre in Riva Martiri delle Foibe. «Non voglio fare alcuna polemica – spiega Dadati – ma semplicemente invitare ad una riflessione. Il turismo sul Lago di Como è indubbiamente legato anche al paesaggio. Se si mettono le giostre sul lungolago, si toglie ai turisti che vogliono passeggiare la possibilità di godere della quiete, della bellezza e del romanticismo. In altre parole, si stravolge la natura del luogo». Pertanto, secondo l’albergatore è necessario trovare una diversa collocazione per un luna park che, non a caso, nel passato si trovava in altre aree.

A poche ore dall’inaugurazione del Luna park, Dadati ha espresso il suo disappunto con un post sui social. Tra i commenti più rilevanti c’era quello di Katia Bardelli, moglie di Paolo Castagna, uno dei due titolari dell’hotel che si trova proprio davanti alle giostre. «Avevamo parlato di questa questione anche lo scorso anno – racconta Bardelli – perché nessuno era felice. Nonostante questo, non è cambiato niente. Non ho alcunché contro i giostrai ma è necessario trovare un’altra soluzione. I nostri clienti si lamentano della musica fino a tardi. Dalla sala colazioni non si vede più il lungolago. I turisti non hanno la possibilità di passeggiare e sedersi sulle panchine».

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