Serie B: blucelesti con il fiato sospeso Incombe il primo giorno verità

Il club bluceleste attende domani il parere della Commissione criteri infrastrutturali. Finalmente si potrà sapere se la domanda di iscrizione possa essere considerata valida

Il Collegio di garanzia del Coni martedì sera ha respinto il ricorso del Brescia contro la mancata iscrizione alla serie B. Un verdetto “tecnico”, del tutto scontato, visto che il Brescia, da retrocesso, non aveva titolo per essere iscritto in cadetteria.

«Ma la mossa della società di via Solferino - ha scritto il Giornale di Brescia - va letta nel contesto di una articolata strategia legale in caso che, per riottenere la riammissione in serie B, serva arrivare fino al Tar». Insomma, il vero appuntamento resta quello di domani quando arriveranno i verdetti della Covisoc, commissione di vigilanza sulle società di professionistiche, e quelli della Commissione criteri infrastrutturali e sportivi organizzativi.

Scenari

La seconda è quella che interessa di più il Lecco: sarà lei a dire se la domanda di iscrizione bluceleste possa essere considerata accoglibile, nonostante l’ormai famosa “carta” del Prefetto di Padova (ovvero il “nulla osta”), o se per quanto inserito nella domanda stessa, l’indicazione dello stadio Euganeo di Padova possa essere considerata sufficiente ed esaustiva. Ovvero se la domanda di iscrizione possa essere considerata valida.

Le discriminanti del tempo (solo 48 ore) e del mancato posticipo della data del 20 giugno come ultimo termine perentorio per definire le pratiche entrerebbero in gioco solo in caso di rigetto della domanda. Ovvero: se la Commissione dovesse dar torto al Lecco, allora scatterebbe subito il ricorso che deve essere depositato con termine perentorio (anche questo), entro il 5 luglio alla commissione competente ovvero a quella dei criteri infrastrutturali. Se accolto, la posizione del Lecco potrebbe essere riconsiderata dalla Figc nel Consiglio federale del 7 luglio e portare all’ingresso dalla porta secondaria in serie B. Ma la speranza è che già domani si possa gioire per quanto è stato già ottenuto sul campo.

Comunque vada, non finirà tutto qui. Infatti, ci sono molti interessi in gioco. Finora si è parlato di Brescia ma ci sono anche, nell’ordine, Perugia, Spal e Benevento. Nel caso che nessuna di queste riuscisse a iscriversi si potrebbe procedere con le cosiddette “integrazioni di organico”. Sarebbe cioè stilata una graduatoria in base ai risultati dell’ultimo campionato di Serie C (50%, al Foggia come finalista dei playoff sconfitta), tradizione sportiva (per il 25% in base ai titoli del club) e numero medio di spettatori allo stadio nelle ultime cinque stagioni (altro 25%). Ma se questa è quasi fantascienza, tutto il resto non lo è.

L’orizzonte

E potrebbe portare il Lecco o le altre contendenti fino al Tar e addirittura al Consiglio di Stato con relativo stop ai campionati. Gravina, presidente Figc, però queste cose le sa bene. E ha già detto che entro fine luglio tutto dovrà essere compiuto. Ma a fine luglio sarà tardi per le ricorrenti che non sapranno ancora quali giocatori mettere in campo e come organizzarsi per un campionato al quale non sono ancora ufficialmente ammessi. Ecco perché sarebbe importantissimo che già domani ci fosse la fumata bianca.

Da quel giorno il Lecco sarebbe ufficialmente in serie B, anche a ricorsi pendenti (che non dovrebbero intaccare il diritto quesito dai blucelesti), e potrebbe operare sul mercato e sulla riqualificazione dello stadio Rigamonti-Ceppi. Oltre a pianificare la sua prima campagna abbonamenti tra i cadetti.

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