Sembra sfumare l’ipotesi Oggiono. Lì potrebbe giocare la Primavera

Niente allenamenti della prima squadra del Lecco al “De Coubertin”. Opzioni Bulciago e Vercurago

Per ora niente Oggiono. O, meglio, Oggiono potrebbe essere uno dei campi indicati alla Federazione nel caso in cui lo stadio Rigamonti-Ceppi fosse indisponibile per vari motivi durante la disputa del campionato Primavera. Perché è di questo che stiamo parlando: la Calcio Lecco ha chiesto la disponibilità di quello che fu il campo di allenamento della Germania campione del Mondo a Italia ’90, per i giovani blucelesti che dovranno disputare il campionato Primavera.

La Figc, per la seconda squadra chiede sempre di indicare un campo alternativo. E questo sarebbe stato individuato in quello di Oggiono, il “De Coubertin”. Ma Angelo Maiolo però spiega che Oggiono è diventata un’opzione difficile. «Ci sono problemi con l’impianto di illuminazione, per cui mi sa che non potremo andarci. Stiamo approfondendo il problema, ma abbiamo anche altre opzioni che considereremo il prossimo lunedì (domani, ndr)». In lizza sembrano esserci anche quello della vicina Bulciago e poi quello di Vercurago. Insomma, si vedrà.

Anche se ieri si era poi diffusa la voce che persino la prima squadra potesse scegliere Oggiono per qualche allenamento, magari, come capitato anche in qualche incontro della passata stagione, per “impratichirsi” con l’erba naturale. Ipotesi, però, che la dirigenza bluceleste smentisce decisamente. Oggiono, nel caso, sarebbe un ottimo campo di allenamento per gli “under” blucelesti. E tutte le altre giovanili, questo è già confermato, si alterneranno sul campo del Bione, il campo in sintetico numero 1 per intenderci.

Comunque quella della Brianza è sempre stata un’opzione per i blucelesti. Ai tempi del Lecco targato Torino, infatti, per anni i ragazzi allenati fino al 2002 da Donadoni, si erano preparati sul campo di Barzago. Anche il “vecchio cuore bluceleste” Antonio Pasinato, come mister, aveva calcato sia il Bione che Barzago.

Insomma, i legami tra Lecco e la “sua” Brianza sono sempre esistiti e sono stati sempre buoni. Per il resto la maggior parte degli allenamenti il Lecco li ha svolti al centro sportivo del Bione. Sul campo numero tre. Ma è stato anche a Calolziocorte, in serie D, per una stagione. Molto più frequenti, ai tempi della Cento Bluceleste, anche a Valmadrera, campo che godeva anche di un servizio bar con il mitico Vittorio, sempre puntuale. E poi tanti altri campi lecchesi, come quelli di Casargo in Valsassina e di Carenno in Val San Martino, ma in quel caso si parlava di ritiri.

E in serie B il Lecco dove si allenava? Lele Ratti, giocatore, allenatore, preparatore del Lecco, allora appena un ragazzino, ricorda: «Ci allenavamo allo stadio come sta facendo il Lecco oggi. E qualche volta al Bione. Non era il calcio di oggi, così fisico, atletico, era un calcio più tecnico, con allenamenti fatti più con la palla che senza».

Quest’anno sarà di sicuro ancora lo stadio Rigamonti-Ceppi protagonista delle sedute di allenamento blucelesti. Ma avere altre “chance”, come Oggiono o altre sedi, è sempre positivo. Anche perché i campi di allenamento vogliono dire anche tifosi, calore, coinvolgimento. E anche la Primavera non è come il vecchio torneo Berretti.

Però è sicuro che il Lecco non cambierà abitudini almeno per questa stagione, come prima squadra. Potrebbe farlo solo per un tempo limitatissimo nelle fasi cruciali dei lavori allo stadio. Ma l’idea è di non sballottare mai la prima squadra e di lasciarla sempre sul terreno di gioco in sintetico che ha fatto la fortuna dei blucelesti la scorsa stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA