Fracchiolla: «Ora gli Under, poi 4-5 giocatori da B»

Il nuovo direttore sportivo del Lecco spiega la strategia di mercato del club bluceleste. «L’importante è che chi arriva sappia che ci danno tutti per spacciati e che dunque devono sputare sangue»

Domenico Fracchiolla è tornato. Dopo i ringraziamenti di rito al presidente Di Nunno «che mi ha chiamato giovedì» e al presidente della Virtus Francavilla Magrì «che non ho salutato bene», Fracchiolla è partito in quarta nel corso della conferenza stampa di ieri. Saluti, ringraziamenti.

Si vede che è contento di essere tornato e di averlo fatto tra gli apprezzamenti di stampa, critica e tifo. Ha una grande occasione, dopo aver fatto bene in Lega Pro: accreditarsi come buon diesse anche in serie B. Una sfida difficilissima soprattutto senza avere grandissimi budget alle spalle né esperienza specifica. Ma Fracchiolla sa che la sua carriera passa proprio da questo: fare bene dove è difficile fare bene.

Allora direttore come sarà il Lecco che si vuol salvare in B?

Abbiamo le idee molto chiare. A prescindere da quel che si sente dire un po’ in giro, l’unità d’intenti tra me e mister Foschi è assolutamente chiara. Tra noi c’è un rapporto forte nato sul campo. Dobbiamo unire le due cose: la voglia di fare una squadra che possa giocarsela con tutti, con il passato. Abbiamo le idee chiare su chi dobbiamo basarci e su quelli che dovranno lasciarci. Ufficializzeremo a breve tre giocatori (un paio, in effetti, nel pomeriggio di ieri e ne riferiamo a parte, ndr).

Ma come andrà il mercato in questi primi giorni?

In serie B la lista è bloccata per gli over (massimo 18, ndr), per cui prima faremo gli under. I giocatori di categoria saranno ingaggiati dopo. Prevediamo 20-25 operazioni tra entrate e uscite.

Quanto impatta il ritardo di queste settimana sulla campagna acquisti?

Abbiamo indetto questa conferenza alle 10,30 per avere più tempo per lavorare. Non stiamo dormendo la notte. Ma è un lavoro di squadra: mi ricorda quello di tre anni e mezzo fa. Eravamo in zona retrocessione e da lì partimmo a costruire la squadra in quindici giorni. L’importante è che chi arriva sappia che qui ci danno tutti per spacciati e che, dunque, devono sputare sangue. Caporale che sta per arrivare sa che ogni pallone è quello della vita: questo è lo spirito della città di Lecco, dei suoi tifosi e questo è lo spirito che deve animare ogni nuovo arrivo e ogni conferma.

I giovani saranno ancora al centro del progetto?

Sì, ma devono avere le caratteristiche giuste; devono incarnare caratteristiche tecniche, ma anche caratteriali. Poi 4-5 pezzi da B li metteremo. Sempre giocatori importanti, ma li faremo all’ultimo questi. Stiamo cercando di comporre l’ossatura dei giovani. L’anno scorso Zuccon e Girelli, l’anno prima Kraja e Masini. Ora giocano tutti in B. Per cui vuol dire che abbiamo fatto bene e vogliamo continuare a farlo. Poi, terminati gli Under, sistemeremo gli altri, ma con i nostri tempi e le nostre dinamiche…

Mancano tanti giocatori?

Sì. Ci vorrà un altro portiere, un altro difensore¸ altri giocatori… Ora di nomi ne usciranno tanti. Avrò sentito i nomi di duecento giocatori e magari la metà li abbiamo contattati davvero, ma questo però non vuol dire che arriveranno. Caporale sì. Ma gli altri fino alla firma, dovremo vedere. Due under dovrebbero arrivare a breve. Ferrante? È uno dei nomi, come quello di Armellino, Marrone e molti altri. Ma prima, ripeto, faremo i giovani. Gli affari si fanno negli ultimi giorni.

La strategia sarà a medio lungo termine o immediata?

Dobbiamo allestire la squadra più forte possibile con il budget a nostra disposizione oggi. Abbiamo meno di venti giorni, se non ci prorogano il mercato, per fare tutto. Ora bisogna pensare solamente a questo… Lo slittamento fa bene? Vedremo. Lo dirà il campionato. Però non decidiamo noi, per cui prendiamo quel che viene, come viene.

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