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Lungo i binari, indietro nel tempo. Con i treni storici in Lombardia

Entra nel vivo l’iniziativa promossa dall’Assessorato ai trasporti e alla mobilità sostenibile della Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato e Ferrovie Nord Milano. Il calendario del 2023 prevede 29 itinerari, per (ri)scoprire in modo sostenibile laghi, borghi e Capitali della Cultura

Un modellino riposto in un cassetto. Una locomotiva che sbuffa in un racconto di famiglia. Per qualcuno, viaggiare a bordo di un treno d’epoca significa fare un tuffo nei ricordi. Per qualcun altro, è un’esperienza da vivere «col naso schiacciato contro il vetro», come scriveva Antoine de Saint-Èxupery nel suo «Piccolo Principe».

Con le sue carrozze Centoporte degli anni Trenta e le Corbellini, datate secondo dopoguerra, il Sebino Express – partito da Milano Centrale e diretto a Sarnico-Paratico – ha inaugurato domenica 16 aprile la stagione 2023 dei treni storici in Lombardia. Un’iniziativa promossa dall’Assessorato ai trasporti e alla mobilità sostenibile della Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato e Ferrovie Nord Milano.

Il calendario del 2023 prevede 29 itinerari, sette in più rispetto al 2022. Si parte sempre da Milano, la metropoli, per raggiungere, come sottolinea l’Assessore regionale ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile Franco Lucente «paesi, scorci naturali, laghi e città che tra modernità e tradizione meritano tutta la nostra attenzione».

Gli itinerari

La novità principale della stagione è rappresentata dalle sei circolazioni da Milano a Brescia e Bergamo, città Capitali della Cultura. Alla prima corsa, tenutasi il 30 aprile, ne seguiranno altre l’11 giugno, il 17 settembre, il 22 ottobre, il 12 novembre e il 10 dicembre. Si viaggerà a bordo di una locomotiva elettrica con carrozze di serie 45000, costruite all’inizio degli anni Sessanta per servizi di prestigio, carrozze UIC-X e bagagliaio.

Nuovo è anche l’itinerario che collega Milano a Chiavenna, lambendo le splendide sponde del Lago di Como e la Val Chiavenna (primo viaggio il 18 giugno) e quello che unirà il capoluogo lombardo alle città di Cremona e Mantova: il 21 maggio, questa tratta verrà percorsa dall’ETR 252 Arlecchino – un treno lussuosissimo, costruito per le Olimpiadi degli anni Sessanta, oggi simbolo del made in Italy e del boom economico.

Accanto alle novità, ci sono i grandi ritorni. Quello del Lario Express, che da Milano e Monza raggiungerà, a partire dal 4 giugno, le zone di Como e Lecco. Una tratta che quest’anno verrà arricchita da un servizio di navigazione in coincidenza con il treno: sarà infatti possibile acquistare un biglietto integrato a un prezzo speciale, che comprenderà il viaggio in treno storico fino a Como e il percorso sul noto battello Concordia da Como a Lecco via Bellagio.

Da non perdere, anche il Lomellina Express, direzione Mortara, il Besanino Express da Milano per Besana, Molteno e Lecco (primo appuntamento il 15 ottobre) oppure il Laveno Express, che condurrà, a cominciare dal 7 maggio, i passeggeri alla scoperta del Lago Maggiore. Anche in questo caso, sarà possibile aggiungere al viaggio lungo i binari una crociera nel bacino borromeo, a bordo del piroscafo storico a vapore Piemonte.

Su tutte le tratte, antichi bagagliai attrezzati accoglieranno gratuitamente le biciclette. Per tutti coloro che vorranno trascorrere una giornata all’aperto sulle rive del lago o nel verde delle valli, magari con gli amici conosciuti a bordo. «Il treno è conoscenza dei territori che si attraversano, ma è anche conoscenza di chi ti sta a fianco, delle persone con cui dividi i vagoni – ha commentato Claudia Terzi, assessore alle Infrastrutture e alle Opere pubbliche – Da bergamasca, i miei ricordi sono concentrati negli anni dell’università, ricordo il bello di fare le conoscenze in treno, quando prendevo i treni al volo… E poi i primi viaggi al mare, in Liguria, con mia mamma e mio fratello».

Un viaggio nel tempo

Quando i fratelli Lumière, nel 1895, mostrarono al pubblico i loro primi film, i presenti sobbalzarono alla vista di una locomotiva. Qualcuno addirittura fuggì dalla sala temendo di essere travolto. C’è stato un tempo in cui il treno ha saputo farsi largo nella storia del cinema, e un tempo in cui sbuffi, fischi e vapori si sono rivelati traino della trasformazione economica e poi sociale di tutta Italia. Sui binari si sono incrociate le storie dei passeggeri che hanno affollato i vagoni del Novecento alla ricerca di una condizione migliore, ma anche quelle dei feriti di guerra, tanto che le porte degli scompartimenti venivano costruite «a misura di barella».

A raccontarlo commosso è Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione Ferrovie dello Stato, mentre con la mente torna a quel bambino di tre anni che guardava i treni passare alla stazione di Montello Gorlago, in provincia di Bergamo, e a quel ragazzo di sedici che prestava servizio come volontario con l’associazione del Basso Sebino, vendendo biglietti ai pochi turisti di allora. «È un’impresa nata dal cuore, ma che con l’intelligenza e la forza di volontà di quella grande macchina che sono le Ferrovie dello Stato, è diventata una realtà consolidata».

Per riscoprire il territorio

Destinare treni storici a viaggi turistici è un obiettivo dal doppio valore culturale: c’è la memoria, da una parte, e dall’altra la valorizzazione di luoghi d’Italia «forse meno conosciuti rispetto alla metropoli milanese, ma non meno belli», come non manca di sottolineare Barbara Mazzali, assessore al Turismo di Regione Lombardia.

Luoghi come Paratico, raggiungibile con il Sebino Express (prossima corsa l’8 ottobre). La cittadina ospita oggi una «stazioncina d’altri tempi» e un plastico funzionante, che ritrae il comune del lago d’Iseo com’era nel 1950. Sull’imbarcadero ancora esistente, si svolgeva allora il trasbordo dei carri ferroviari su chiatte a motore che, navigando per due ore, raggiungevano gli stabilimenti siderurgici di Lovere.

L’anno prossimo, proprio la ferrovia Palazzolo-Paratico-Sarnico vedrà la circolazione esclusiva del primo treno in Italia con carrozze totalmente scoperte, simili a quelle che viaggiano sulla Ferrovia del Bernina. Per Cantamessa, è un sogno che si avvera. Poi ce n’è un altro, ancora nel cassetto: «creare una società, accanto alla Fondazione Ferrovie dello Stato, che non releghi queste meraviglie che hanno fatto la mobilità del paese a delle uscite occasionali, ma avere accanto all’orario ferroviario di Trenitalia, ogni weekend dell’anno, un treno storico che faccia sognare, a portata di tutti».

Informazioni

Le date e gli orari di partenza di tutti i treni sono pubblicati sul sito www.fondazionefs.it. I biglietti sono in vendita attraverso tutti i canali Trenitalia: sul sito, nelle biglietterie e nei self-service delle stazioni, nelle agenzie di viaggio abilitate. Il titolo di viaggio è gratuito per i minori di 14 anni. È comunque necessario prenotare il biglietto omaggio per assicurarsi il posto a sedere.

Sito Fondazione FS

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