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Il piano di razionalizzazione degli impianti di depurazione della provincia di Lecco: benefici ambientali, operativi ed economici per la provincia di Lecco

Con il Piano verrà superata l’attuale frammentazione degli impianti per garantire, attraverso una migliore gestione, una sempre maggiore qualità delle acque e del servizio.

Le acque reflue sono tutte le acque di fognatura che in seguito al loro utilizzo in ambito domestico o industriale, necessitano di un trattamento (depurazione) prima di poter essere reimmesse nell’ambiente o riutilizzate: gli impianti di depurazione assicurano la separazione dei rifiuti solidi dalle acque depurate, che sono nuovamente immesse nel corpo idrico naturale costituito dai fiumi e dai laghi. I depuratori sono punti di osservazione di grande importanza per mettere in luce i rapporti che legano l’inquinamento delle acque con i comportamenti umani: luoghi curiosi e inusuali dove capire meglio la nostra società e le nostre abitudini, a volte anche errate o dannose per l’ambiente.

Lario Reti Holding gestisce sul territorio della provincia di Lecco 28 depuratori con la potenzialità di depurazione complessiva di oltre 500.000 AE (abitanti equivalenti). La suddivisione degli impianti per dimensione e capacità depurativa si può riassumere in 7 impianti con una potenzialità minore di 2.000 AE, 7 impianti tra i 2.000 e i 10.000, i restanti 14 impianti tra i 10.000 e i 100.000AE. Nel 2019 Lario Reti Holding ha commissionato al Politecnico di Milano uno studio finalizzato a superare l’eccessiva frammentazione degli impianti e garantire, attraverso una migliore gestione, il risparmio economico legato al loro numero e al loro efficientamento e soprattutto una sempre maggiore qualità delle acque trattate in fase di depurazione.

Gli obiettivi dello studio sono stati quelli di tracciare una soluzione, in accordo con le previsioni di Regione Lombardia circa l’evoluzione demografica al 2040 per:

• Fornire un quadro generale degli interventi da realizzare nel breve (5 anni), nel medio (10 anni), nel lungo periodo (20 anni) nonché oltre il lungo periodo, per razionalizzare il sistema di depurazione provinciale.

• Definire gli adeguamenti necessari al sistema di collettamento, presupposti per la razionalizzazione degli impianti di trattamento.

• Studiare il superamento dell’attuale impianto di depurazione di Lecco e fornire indicazioni circa le potenzialità e possibilità di ubicazione di un nuovo impianto al servizio della zona centrale.

Interventi proposti dallo studio del Politecnico

di Milano per razionalizzare il sistema degli impianti

Per definire le soluzioni ideali per la razionalizzazione del sistema, gli impianti di trattamento dei reflui al servizio della Provincia di Lecco sono stati suddivisi in 4 aree geografiche:

• Alto Lago: da Colico fino al comune di Taceno

• Medio Lago: da Bellano fino al comune di Abbadia Lariana

• Area Centrale: la fascia in prossimità del comune di Lecco fino a Valmadrera

• Area Sud: tutta la parte bassa della Provincia di Lecco

Alto Lago

Gli interventi proposti per l’Alto Lago mirano alla riorganizzazione del servizio, portando alla dismissione di numerosi impianti di dimensioni ridotte con collettamento verso gli impianti più importanti per un totale di 9 Impianti dismessi.Tra gli interventi delineati – e alcuni già realizzati nello scorso biennio - troviamo il potenziamento di Colico Monteggiolo e anche di Dervio, con il collettamento dell’impianto di Pagnona verso Premana; per Colico verranno realizzati il collettamento di Colico PIP verso Monteggiolo, mentre l’impianto Colico Olgiasca verrà collettato verso Dorio.

Tra le altre opere attualmente in corso, a Dorio è in atto la dismissione dell’impianto che a sua

volta diventerà una stazione di rilancio delle acque reflue verso Dervio; a Valvarrone sono attualmente in corso la dismissione di Tremenico e di Avano Ovest e nel prossimo biennio è in previsione la dismissione Imhoff Lavadè con il relativo adeguamento degli scarichi.

Medio Lago

Gli interventi proposti per il Medio Lago toccano tutti gli impianti presenti nella zona e partono dalla dismissione già avvenuta nel 2019 dell’impianto di Perledo, i cui riflessi sono stati convogliati a Bellano.L’impianto di Bellano è stato potenziato fino a 9.400 abitanti equivalenti per garantire un maggior grado di selettività del trattamento di filtrazione, consumi energetici inferiori, possibilità di contro-lavare la membrana con una gestione dell’impianto più agile; inoltre, il potenziamento di Bellano ha consentito la dismissione dell’impianto di Varenna Fiumelatte.

Tra le altre future opere previste dal piano di razionalizzazione vi è anche l’intervento di

potenziamento del depuratore a Esino Lario che ha l’obiettivo di adeguare il trattamento delle portate reflue. Inoltre, l’impianto di depurazione di Mandello è attualmente sottoposto ad interventi finalizzati al potenziamento della struttura ed all’inserimento un sistema di controllo del processo da remoto con l’adeguamento dei trattamenti.

L’Area Centrale

L’Area Centrale è la più urbanizzata della Provincia di Lecco e per questo motivo necessita di una revisione approfondita: il Politecnico, all’interno dello studio, ha quindi suggerito la costruzione di un nuovo impianto a servizio della zona centrale, al fine di razionalizzare gli impianti presenti ad oggi nell’area (Lecco, Valmadrera, Ballabio, Barzio) e l’impianto di Mandello del Lario. Per questo impianto è pervista una potenzialità di 180.000 AE, a servizio di Lecco, Mandello, Valmadrera, Barzio e Ballabio.

Il Politecnico, all’interno dello studio, ha suggerito la costruzione di un nuovo impianto a servizio della zona centrale, al fine di razionalizzare gli impianti presenti ad oggi nell’area (Lecco, Valmadrera, Ballabio, Barzio) e l’impianto di Mandello del Lario. Per questo impianto è pervista una potenzialità di 180.000 AE, a servizio di Lecco, Mandello, Valmadrera, Barzio e Ballabio.Questo nuovo importante schema depurativo è subordinato, infatti, all’eventuale ricollocazione del depuratore di Lecco in una nuova area, che ne consenta l’ampliamento e quindi ne migliori la funzionalità a presidio sovracomunale.

Il piano di razionalizzazione ha sviluppato alcune ipotesi in funzione delle aree disponibili e

delle innovazioni adottate: i parametri sono una nuova tecnologia e una superficie di circa due ettari consentirebbe la dismissione dei depuratori di Mandello, Ballabio e Barzio, mentre un’area di doppia estensione permetterebbe di dismettere anche il depuratore di Valmadrera.L’area individuata per lo studio di fattibilità è quella di Cava Mossini nel Comune di Galbiate: l’area altamente degradata a seguito di attività antropiche non recenti potrà essere finalmente rimodellata e riconsegnata all’intera comunità creando una sorta di <<anfiteatro erboso>>: un giardino visibile dall’Adda e dal Lario che porta verso il Parco Regionale del Monte Barro ed area verde a disposizione della collettività.

Il nuovo impianto non solo consentirà un trattamento più performante rispetto agli attuali impianti esistenti, –con sicuri vantaggi per la qualità delle acque del Lario, del Fiume Adda e dei Laghi di Garlate e Olginate, ma dovrà rispondere ai più moderni criteri di sostenibilità ambientale e di economia circolare: non sarà un depuratore tradizionale, ma una <<fabbrica verde>>, che minimizzerà le emissioni e contribuirà alla transizione energetica.

Lario Reti Holding è stata quindi incaricata di avviare un dettagliato processo di verifiche tecniche ed amministrative, che verteranno in primo luogo sulla possibilità di garantire la piena idoneità dell’area, identificando inoltre i confini e le specifiche del progetto.

Area Sud

Gli interventi proposti nell’area Sud sono più semplici rispetto alle aree a nord: riguardano la dismissione di due impianti minori, nonché le attività necessarie al potenziamento dei depuratori di Calolziocorte e Osnago, con conseguente azionamento degli impianti di produzione biogas, per un totale di circa 50 milioni di euro.

A Nibionno, l’ampliamento dell’impianto di depurazione delle acque reflue si è sviluppato su

più fasi temporali ed ha riguardato diversi interventi, tra cui l’inserimento di una sezione di disinfezione finale con raggi ultravioletti (UV) dei reflui trattati dall’impianto e l’inserimento di una vasca di accumulo delle acque di pioggia.

Anche per l’impianto di depurazione di Cagliano, frazione di Colle Brianza sono in corso i lavori che porteranno alla sua dismissione.

Un ultimo intervento è previsto per l’impianto di Osnago che verrà ampliato e potenziato in modo che da potere dismettere il vicinissimo impianto di Lomagna.

I benefici della razionalizzazione

La visione d’insieme della provincia di Lecco, a valle degli interventi proposti, porterà alla gestione di 12 depuratori e 3 fosse Imhoff, con la dismissione di 18 depuratori e 2 fosse Imhoff.

La razionalizzazione del sistema depurativo comporta una serie di benefici di natura sia ambientale che operativa, garantendo l’innalzamento della qualità delle acque depurate poiché impianti di maggiori dimensioni garantiscono una depurazione delle acque ancora più d’eccellenza semplificandone anche gestione e manutenzione.

Inoltre, le vasche degli impianti dismessi avranno nuova vita: saranno utilizzate per accumulare la pioggia ed evitare lo sversamento delle acque meteoriche nei fiumi e nei laghi senza un adeguato trattamento.

Se vuoi sapere di più sulle opere in corso e quelle già realizzate da Lario Reti Holding per il piano di razionalizzazione e in genere sull’intera rete idrica della provincia di Lecco puoi seguire i lavori in diretta, https://www.larioreti.it/investimenti/

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