«Ponte del Passo, colpa dell’Anas»
Protesta per l’ennesimo ritardo

Sorico. Il lavori si sarebbero dovuti concludere a marzo; se va bene finiranno tra una settimana

Aveva già manifestato disappunto in maniera marcata il presidente del Comitato Pro statale Regina, Sergio Rovelli, per commentare i ritardi,a suo dire «inspiegabili, nei lavori di allargamento del rettilineo di statale 340 fra Ponte del Passo e Telespazio.

Ora, dopo che Anas si è arresa all’evidenza e ha annunciato l’ennesimo supplemento di tempo per concludere l’intervento, il medico altolariano va giù ancora più pesante: «Siamo davvero all’assurdo – esordisce – È l’ennesimo rinvio inconcepibile di cui si macchia l’Anas. Le giustificazioni sono ancora una volta ridicole e intanto per i lavoratori, il turismo e la popolazione intera, già provati dal lockdown, si prolungano i disagi».

«Una volta colpa è colpa del meteo, un’altra della burocrazia: è sempre colpa degli altri, insomma. E pensare che qualcuno ha pure in mente di affidare la gestione delle autostrade all’Anas. È ora di mettere i piedi per terra – prosegue Rovelli – Dobbiamo scendere in strada a manifestare? Come cittadini avremmo altro da fare, soprattutto in questo momento di grande difficoltà , ma di questa gestione delle strade non ne possiamo più».

Non usa certo mezze parole il presidente del Comitato pro statale Regina e la situazione, del resto, è sotto gli occhi di tutti. Il cronoprogramma prevedeva la conclusione dei lavori entro il 31 marzo, ma da cinque i mesi sono diventati otto, sempre che venga rispettato il nuovo termine del 27 giugno. Tre mesi di supplemento spiegati con la necessità di rivedere il progetto in corso d’opera per quanto riguarda la pista ciclopedonale a bordo strada, dapprima prevista a una quota più bassa; e ora, dopo che lunedì scorso, con le operazioni ancora in alto mare, Anas aveva confermato la riapertura della strada per sabato 20 o domenica 21, ecco un nuovo rinvio, attribuito a «recenti condizioni meteorologiche avverse».

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