Foto fasciste al ristorante
«Polemica d’altri tempi
c’è pure il vino di Stalin»

Lenno: in rete la segnalazione di alcuni clienti del ”Cris” Ma lui replica: «Lì da 15 anni, qui è stata scritta la storia»

Fa discutere un articolo del quotidiano on line “Open”, fondato da Enrico Mentana che - riprendendo un post de “I Sentinelli di Milano” - ha puntato l’indice contro il ristorante Cris di Lenno: «Pareti decorate da ricordi di Predappio e altra paccottiglia fascista», si leggeva. Nel mirino anche presunti cartelli dai toni sessisti.Immediata la replica del ristoratore, che respinge le accuse: «Non sono di sinistra e le tantissime persone che mi conoscono da vicino lo sanno. Mi limito solo a rimarcare due aspetti. I clienti negli anni mi hanno regalato diversi quadri e cimeli che richiamano al Ventennio. Due anni fa li ho tolti quasi tutti. Ma quei quattro quadretti non si toccano. Sono il regalo di un amico, già in là con gli anni quando mi ha regalato i quadri, che purtroppo oggi non c’è più. Un maestro di vita. Due ritraggono Benito Mussolini a cavallo e in costume nel mare di Rimini. Il secondo aspetto è legato al fatto che nel mio ristorante c’è spazio per tutti. Un amico mi ha regalato una bottiglia di “vino comunista”, un “Rosso Stalin”, che ho provveduto ad esporre senza alcun problema. Mi fermo qui».

Quanti ai cartelli dai contenuti piuttosto espliciti, Ivan Bordoli spiega che «è meglio pensare alle donne che alla politica. Lungi da me qualsiasi messaggio offensivo».

L’articolo completo su La Provincia di sabato 4 gennaio

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