«Vi racconto mio padre»
Pennacchi a Chiavenna

Mercoledì 30 Monologo dell’attore al teatro della Società operaia Il papà era un partigiano deportato

Una lunga carriera tra cinema e teatro, ma la fama vera è arrivata in seguito ad un monologo diventato virale su Internet e alle seguenti partecipazioni al programma di La7 “Propaganda Live”.

Arriva a Chiavenna Andrea Pennacchi, che sarà il protagonista di “Mio Padre” in cartellone al teatro della Società operaia mercoledì 30 novembre. Ancora pochi posti disponibili per assistere allo spettacolo incentrato sul testo scritto dallo stesso Pennacchi e dedicato alla figura del padre, partigiano e, quindi, internato in un campo di concentramento.

Laureato in Lingue e letterature straniere moderne all’Università degli Studi di Padova, Pennacchi inizia la sua formazione da attore con il Teatro popolare di ricerca-Centro universitario teatrale di Padova. Successivamente, grazie a una collaborazione con il regista Gigi Dall’Aglio in qualità di assistente, apprende i fondamenti della regia e della scrittura teatrale. Nel 2011 scrive e interpreta lo spettacolo Eroi, con la regia di Mirko Artuso, che si classifica tra i finalisti per il Premio Off del Teatro Stabile del Veneto- Nello stesso anno interpreta il ruolo di Sandro nel film Io sono Li di Andrea Segre. Mentre prosegue la sua carriera di attore teatrale e drammaturgo con lo spettacolo Villan People, che debutta nel 2013 al Piccolo Teatro di Milano nell’ambito del Festival Tramedautore, Pennacchi inizia a lavorare anche in televisione prendendo parte alla miniserie Rai L’Oriana nel ruolo del direttore de L’Europeo e a diverse altre fiction tra cui Non uccidere, Don Matteo e 1994. Nel 2018 il famoso monologo “This is Racism-Ciao terroni” che lo porta sul palco di Propaganda Live, dove da oltre tre anni è ospite fisso nei panni del personggio “Pojana”, autonomista veneto e proprietario di capannone molto poco convinto della svolta nazionale impressa alla Lega da Matteo Salvini. «Quando è morto mio padre – spiega l’autore parlando del suo spettacolo - mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno. È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente e c’è un casino da mettere a posto.

E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c’è più. Così sono finiti i miei favolosi anni ’90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza. Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso, mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano, e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un’Italia devastata dalla guerra. Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose». “Mio padre” avrà inizio alle 20,45. I biglietti sono disponibili sul canale vivaticket.

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