Valdisotto, il dizionario dei dialetti

Patrimonio Opera di 2.200 pagine curate da De Monti con storie di famiglie, detti popolari, tradizioni e frasi. Due volumi frutto di anni di ricerche e scrittura di don Remo Bracchi, finanziato dal Comune, ora in vendita

Cuore, passione, memoria e fatica per un lavoro iniziato nel 1996 e confezionato per la comunità di Valdisotto – ma anche per quella dell’intera Alta Valle – sicuri che anche don Remo Bracchi, da lassù, sarà orgoglioso di quanto realizzato.

Etimologia

Sono tante le storie di singoli e famiglie, i detti popolari, la cultura e le tradizioni delle frazioni e della gente di Valdisotto racchiusi nel prestigioso dizionario etimologico – etnografico dei dialetti di Valdisotto presentato nei giorni scorsi a Cepina.

Un’opera “colossale” – ben 2.200 pagine - , due volumi frutto di anni di ricerca e scrittura del caro e compianto don Remo Bracchi, un lavoro portato a termine da alcuni cittadini di Valdisotto sotto la guida sapiente e attenta di Costantino De Monti.

«Scrivere un dizionario etimologico ed etnografico – hanno sottolineato all’unisono nella presentazione dell’opera il sindaco di Valdisotto Alessandro Pedrini e l’assessore alla cultura Gabriella Colturi – è il modo più appropriato per riscoprire, far rivivere e conservare per le generazioni future le radici della propria civiltà, significa amare ciò che ci rende unici e volerne fare dono a chi verrà dopo, convinti che possa servire non solo come nostalgico ricordo di un passato che non tornerà, ma come bagaglio prezioso che consenta di affrontare il futuro col sostegno del passato».

Dialetto e modi di dire

Interamente finanziato dal comune di Valdisotto per un impegno di spesa complessivo di oltre 50.000 euro (ad oggi le richieste di cofinanziamento presentate a diversi enti/associazioni sono purtroppo rimaste lettera morta ndr.), è disponibile per l’acquisto in biblioteca al costo di 50 euro, un regalo che non potrà mancare sotto l’albero di Natale di tante famiglie di Valdisotto. 450 le copie stampate dalla tipografia Bettini di Sondrio, ditta specializzata nel confezionare testi storici e nell’utilizzo dei caratteri propri del dialetto che, con la sua professionalità, ha conferito un ulteriore valore aggiunto ai due volumi. Ma com’è nata l’idea di un dizionario “dialettale”?

Correva l’anno 1996 quando una decina di persone si radunarono nella canonica di Cepina al cospetto di don Remo Bracchi, tra l’altro docente emerito presso la Pontificia Università Salesiana, fondatore e direttore dell’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca, cittadino illustre di Valdisotto scomparso nel 2019. Il “compito” affidato ad un gruppo di persone, oltre venticinque anni fa, era quello di compiere una ricerca sul dialetto di Cepina. Da lì i primi incontri, con tante famiglie del paese, negli anni allargati a quelli con i cittadini di tutte e sette le frazioni del comune».

Valore inestimabile

«Poi, tutte le settimane, un gruppo di anziani si ritrovava in biblioteca e, tra una battuta e l’altra Costantino De Monti – coautore dell’opera assieme a don Remo – aggiungeva pagina a pagina a quello che è poi diventato un lavoro dal valore inestimabile. Perché quello di Valdisotto, di per sé il decimo dizionario dialettale valtellinese, ha uno straordinario “quid” in più rispetto ad altre pubblicazioni. Dopo anni di ricerca, dedizione ed impegno, infatti, i due volumi sono arricchiti dalle varianti relative alle differenze dialettali tra le sette frazioni del comune di Valdisotto: Cepina, Piazza, Oga, Piatta, Sant’Antonio Morignone, Santa Lucia e Santa Maria Maddalena.

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