Sono tutti stregati dal giovane Canclini, tecnica e bellezza nella sua fisarmonica

Teglio Musicista di Bormio, studente del Conservatorio, ha conquistato la giuria del Festival Galanga: «Rapiti dal preludio di Bach, magistrale anche in Strauss. Concerto da riascoltare»

Viaggio musicale quello proposto dal giovane fisarmonicista Alberto Canclini, a palazzo Piatti Reghenzani di Teglio nell’ambito del Teatro Festival Valtellina Valchiavenna. Vibrazioni nell’aria, suoni limpidi e costanti, calibrati, di brani classici e barocchi.

Impossibile non fermarsi ad ascoltare.

Grandi doti

Canclini, giovanissimo musicista di Bormio, tuttora studente di fisarmonica al Conservatorio Luca Marenzio di Darfo Boario Terme, ha donato al pubblico momenti di melodia e armonia proponendo e interpretando brani di grande suggestione.

Fra i tanti: Estate terzo movimento (Presto) di Antonio Vivaldi, di grande efficacia esplosiva per i suoi toni accesi e violenti creati di proposito per far notare la furia della tempesta.

Inverno, sempre di Vivaldi (primo movimento), dove non si è potuto non sentire l’azione spietata del vento gelido.

«Siamo rimasti tutti rapiti dal Preludio e fuga in do minore di Johann Sebastian Bach, pezzo in cui maestria, tecnica, profondità di linguaggio e bellezza estetica congiurano assieme» afferma Anna Galanga, presidente della giuria del Teatro Festival Valtellina e Valchiavenna che ha evidenziato le doti del musicista.

«E questo Canclini lo sapeva - aggiunge -. Quindi con un’ennesima rilettura, autorizzata dal compositore tedesco, il musicista di Bormio ha deciso di avventurarsi prima nello studio poi nell’esecuzione sperando di non profanare nulla e di riuscire ad arrivare al senso e al valore dell’opera. E l’interpretazione del brano proposto, per incanto, ha acquisito un respiro che nessun clavicembalo e nessun pianoforte sarebbero stati in grado di offrire». Ha poi presentato Voci di primavera di Johann Strauss, il famoso e travolgente valzer - basti ricordare la scena del valzer tra la Cardinale e Lancaster nel film il Gattopardo -, e Danza ungherese n. 5 di Johannes Brahms, un brano abbastanza veloce e vivace, dove il modo maggiore e minore si alternano continuamente così come spesso ci sono cambi di tempo e velocità e improvvise sospensioni (tipico della musica romantica).

Ricco di sorprese

E ancora tango argentino, variazioni sul tema ucraino, scherzo-tarantella Op. 16 e molto altro.

«Un concerto che si vorrebbe riascoltare, ricco di sorprese, di bellezza, di virtuosismi - conclude Galanga -. Si potrebbe dire che Alberto Canclini sta raccogliendo l’eredità di questi mostri sacri, coniugando con naturalezza stilemi classici e popolari, arricchendoli qua e là con pennellate di jazz, interpretando poi il tutto con perizia tecnica e appropriata sensibilità artistica».

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