«Quel passo sublime»
volume sullo Spluga

Il libro dello storico Wanner e ristampato dal Centro studi chiavennaschi Fonte di ispirazione per i paesaggisti inglesi, colpì pure Erasmo da Rotterdam

Nuova fatica per il Centro studi storici valchiavennaschi. Si intitola “Lo Spluga. Il passo sublime” il volume ridato alle stampe di recente. Il libro, già pubblicato dal Centro di studi storici valchiavennaschi nel 2005 e subito ristampato quello stesso anno essendo stato molto richiesto, viene ora ripubblicato in edizione meno economica nella ricorrenza del secondo centenario della carrozzabile dello Spluga, realizzata sui due versanti tra il 1822 e il 1823. Ne è autore Kurt Wanner, originario di Splügen, il primo paese che si incontra in territorio svizzero, nei Grigioni, a nord del passo.

Le tracce della storie Europea

« Appassionato e profondo conoscitore della lunga storia del Passo, a partire dai Romani, egli ha raccolto memorie e testimonianze sulle personalità transitate nei secoli che hanno lasciato una traccia nella storia europea – scrive nella presentazione della seconda edizione il presidente del Centro studi storici valchiavennaschi, Guido Scaramellini -. Il lavoro fu steso in tedesco per il Centro studi di Chiavenna, al quale solo si deve la pubblicazione, dopo che Gian Primo Falappi ne ha curato la traduzione italiana, il che ne accresce ancor più il valore e ne spiega l’interesse, che ora ha portato a questa nuova edizione maggiorata con testimonianze di nuovi autori e con un corposo sunto finale in tedesco».

Rapporti internazionali

Per avere un’idea della vastità della ricerca e dell’importanza che nei secoli ebbe il passo dello Spluga nei rapporti internazionali basta scorrere la ricca bibliografia e l’indice dei nomi di persona. Si incontrano così, per fare qualche nome - con tanti regnanti e imperatori - i letterati e poeti Alfieri, Goethe, Grimm, Byron, Puškin, Cantù, Andersen, Carducci, Bacchelli, Brecht, Quasimodo, Buzzati, Guareschi, i musicisti Chopin, Wagner, Brahms, Strauss, Bartók, i pittori Kauffmann e Turner, i filosofi Bakunin e Engels, il fisico Einstein, il politico Turati ecc.

Il volume con copertina cartonata e una bella riproduzione a colori della strada dello Spluga, tratta da un’acquatinta uscita a Zurigo nel 1825, è cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato italiano e dalla Confederazione Elvetica.

È preceduto da presentazioni di Guido Scaramellini, presidente del Centro di studi storici, del compianto Paolo Raineri, di cui si riporta il testo dettato per la prima edizione, di Davide Trussoni e di Renato Dolci, rispettivamente presidente e segretario della Comunità montana della Valchiavenna.

Nella quindicina di titoli in cui è suddiviso il volume, citiamo quello relativo all’umanista Erasmo da Rotterdam che, nell’estate del 1509, viaggiò a cavallo sul Passo dello Spluga nel ritorno dall’Italia all’Inghilterra. Durante questo lungo viaggio, il monaco agostiniano, figura centrale della cultura europea, ideò l’opera che all’epoca suscitò accese discussioni e, tuttora, ammirazione: L’elogio della pazzia.

Biografia di Erasmo

Nella biografia di Erasmo, Stefan Zweig scrive: «Mentre la sua cavalcatura lo portava lentamente attraverso lo Spluga e scendeva verso la valle del Reno, il suo spirito instancabile trovò nel silenzio della montagna calma e concentrazione come mai gli era venuto in Italia, e volentieri ci si immagina che il freddo, la purezza cristallina del mondo alpino abbiano, per parte loro, contribuito a dare a questa piccola opera di chiarezza, freschezza e trasparenza del tutto particolare».

Ma lo Spluga è stato fonte di ispirazione anche per gli artisti, fra cui diversi pittori paesaggisti inglesi che percorsero l’itinerario dello Spluga nel XVIII e XIX secolo. Determinante per la loro scelta deve essere stata in molti casi la Viamala, che, insieme con il Ponte del diavolo  al Gottardo e le cascate dello Staubbach nell’Oberland bernese, era ritenuta il luogo più spettacolare, più temuto e più pittoresco delle Alpi. Per quanto riguarda la pittura paesaggistica si può affermare che la Viamala è quasi diventata un capitolo della storia dell’arte europea, iniziatosi nel 1655 con Jean Hackaert, pittore e incisore olandese.

E arriviamo al più importante dei pittori che ha viaggiato sullo Spluga: William Turner. Anche se non abbiamo dettagli sul soggiorno del pittore inglese a Splugen, c’è una testimonianza che, per un artista, è la più importante: un disegno a matita, acquerello e inchiostro rosso e giallo. Al centro dell’immagine si riconoscono, senza ombra di dubbio, il villaggio e le rovine del castello di Splugen, mentre sullo sfondo emergono la dorsale del Caschlera e la silhouette e la silhouette della catena del Curver.

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