Perché “Ci vuole orecchio”, Elio al Sociale

Sondrio Un sentito e ironico omaggio al genio e all’arte di Enzo Jannacci. Originale spettacolo tra musica e teatro. «Devo a mio padre il grande amore per le sue canzoni, da bambino mi era rimasta subito dentro “Ho visto un re!”»

Un vero fenomeno mediatico oltre che musicale, l’eclettico Stefano Belisari, universalmente noto come Elio legato alle “Storie Tese”, che domani al Teatro Sociale sarà l’effervescente interprete di “Ci vuole orecchio” uno spettacolo di grande musica e teatro organizzato dal gruppo GSmile.

In scena porterà il cuore delle grandi canzoni di Jannacci passando per letture estemporanee di autori contemporanei. Geniale, effervescente, vulcanico con la sua carica ironica dallo humour sottile e sagace, Elio è uno straordinario musicista dall’anima candida, imprevedibile, e incredibilmente acuto, molto legato alla Valtellina soprattutto per la sua consorte morbegnese, ma anche per i suoi piatti preferiti, sciatt e taroz.

“Ho visto un re!”

Per quanto riguarda il concerto di sabato confida: «Devo a mio padre, il grande amore per le canzoni di Enzo Jannacci di cui mi sono nutrito sin da bambino: mi era rimasta subito dentro la sua “Ho visto un re!”». Anche comico irresistibile dal fascino impenetrabile, dai mille volti, con le sue esilaranti gag, Elio mostra la sua disarmante semplicità e quella sensibilità fuori dal comune che emerge prepotentemente quando, in veste di giudice in televisione, non riesce a contenere l’emozione dinanzi ai talenti straordinari di “X Factor” o di “Italian’s Got Talent” che fanno venire la pelle d’oca: «In effetti cerco di mettermi nei loro panni ritornando indietro nel tempo alle mie prime esperienze sul palco che non sono certamente per tutti. È la musica che parla con la sua incredibile forza di arrivare a tutti in modo potente ed efficace».

Sfacciatamente di fede neroazzurra e finanche raffinato scrittore con le sue surreali “Fiabe centimetropolitane” di cui darà un assaggio al Sociale, Elio è il grande cuore che batte al servizio di grandi battaglie sociali, come quella del mondo autistico. «È necessario che se ne parli, che si compia quell’opera di sensibilizzazione ma anche di conoscenza di un problema che merita grande attenzione». Elio ha dato voce a film d’animazione e, in piccoli ruoli è entrato anche nel mondo della celluloide, anche se è stata la tv a dargli grande notorietà, ma è al mondo del teatro che resta più legato: «Al cinema che richiede tempi lunghi e faticosi, preferisco il teatro così immediato con la sua voce che raggiunge direttamente il pubblico in un’esperienza ogni sera diversa, coinvolgente, unica e irripetibile, proprio come i miei concerti dal vivo».

Cantastorie

Un uomo nuovo, un cantastorie d’altri tempi che sa come affabulare il suo uditorio, figlio di un mondo contemporaneo “disagiato” che va raccontato talvolta con piglio estroso e un tantino stravagante, Elio è l’altra faccia della luna che dietro un’antica maschera di un anfiteatro caleidoscopico delle illusioni fantasmatiche televisive cela la sua vera anima. Ma resta pur sempre un animale da palcoscenico dalla grande anima che si rivolge in modo scanzonato al pubblico: «Vi aspetto tutti al Teatro Sociale, venite a trascorrere una serata diversa e certamente divertente!». C’è Elio!

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