“Naufraghi senza volto”. Quando il dubbio è più atroce della morte

Lecco Lo spettacolo di Laura Curino e Renato Sarti inaugura la stagione di Teatro Invito

Se c’era un spettacolo che confermasse nei temi e nei modi le linee programmatiche della nuova stagione teatrale di Teatro Invito, al debutto questa sera alle 20.45, era proprio questo “Naufraghi senza volto”, una produzione Teatro della Cooperativa con Laura Curino e Renato Sarti tratto dal libro del medico legale Cristina Cattaneo con lo stesso titolo.

«Aperti al mondo e all’attualità»

Una stagione «aperta al mondo e ai temi dell’attualità. Teatro Invito è lo spazio in città - ha affermato il direttore artistico Luca Radaelli - che si misura con il teatro che parla di oggi e di noi, della storia recente e delle sue implicazioni presenti».

E anche se non se ne parla quasi più, il tema dell’immigrazione è sempre presente e drammatico, col suo carico di morti senza volto.

È questo il contesto in cui opera il Labanof, Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università degli Studi di Milano, diretto da Cristina Cattaneo, antropologa, medico legale e autrice libro.

Questa autentica crociata, coordinata dall’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, dalla Marina Militare e coadiuvata anche da diverse università e organizzazioni di volontariato, è raccontata nel libro attraverso i naufragi dell’ottobre 2013 e del 18 aprile 2015.

In quest’ultimo caso, la nave affondò con circa novecento persone a bordo e l’equipe del Labanof effettuò sui cinquecentosessantasei corpi recuperati le analisi autoptiche, la catalogazione dei vestiti e degli oggetti ritrovati e mise i risultati al servizio dei familiari dei dispersi, per permettere loro il riconoscimento delle vittime.

Non si pensa mai alla sofferenza di chi ha una persona cara che ha intrapreso un viaggio alla ricerca di un futuro migliore e non sa se ce l’abbia fatta, se stia bene, se lo rivedrà mai. Si chiama “ambiguous loss”, perdita ambigua, il sentimento che provano i parenti delle persone scomparse, un lutto che non si riesce a elaborare, perché non c’è la presenza di un corpo a confermare la morte. Se si aggiungono vuoti normativi e inadempienze delle istituzioni, la possibilità di avere una risposta si fa ancora più remota; al dolore si aggiunge la rabbia e il problema diventa anche sociale.

Il Labanof è riuscito a realizzare un piccolo miracolo: «Restituire una storia, un’identità e perfino la dignità» alle vittime senza nome dei naufragi del Mediterraneo. Ora è fondamentale che la politica faccia la sua parte e il “paradigma Labanof” diventi prassi a livello nazionale ed europeo.

Vademecum

Biglietti online con vivaticket.com; 15/12/9, ridotto per gli abbonati alle altre rassegne collaterali, abbonamenti 120/100/60 (intero, ridotto per le convenzioni, il costo inferiore per under 30), quattro spettacoli 50/40/30. Sono state mantenute le convenzioni per allievi scuole di teatro e musica, SPI Cgil, Università terza età, abbonati Cineminimo, abbonati Mikrokosmos, utenti Acinque.

La prenotazione (0341.1691394, da lunedì a venerdì 9.30 - 13 o via mail) è consigliata ed è valida fino a un quarto d’ora prima dello spettacolo; botteghino aperto dalle 20. Info: [email protected] www.teatroinvito.it.

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