L’anima del violino svelata dal liutaio
L’arte di Trabucchi

Aprica Un libro intervista all’artigiano valtellinese che opera a Cremona, culla di un’arte secolare. Presentazione stasera alle 21 nel centro direzionale

Il violino non ha più segreti. Magari qualcuno ancora ne avrà com’è giusto che sia per tutte le arti, ma sicuramente Stefano Trabucchi, con questo libro, ne ha palesati molti.

Arte e tecnica

Si intitola, infatti, “Il violino svelato” il libro intervista (a cura di Roberto Messina) a Trabucchi, originario di Sondrio, ma da tempo attivo nella patria della liuteria – Cremona – ha dato alle stampe e che verrà presentato oggi al centro direzionale di Aprica (alle 21), località cui la famiglia Trabucchi da sempre è legata.

Un’illuminante intervista-conversazione con il celebre liutaio Stefano Trabucchi per raccontare arte, tecnica e segreti della liuteria cremonese contemporanea, erede diretta e immediata di quella storica del XVI secolo, di quell’ingegnosità e arte che Andrea Amati per primo, nel 1539, seppe mettere a frutto e poi, fortunatamente, tramandare con perizia e amore ai suoi discendenti che ne appresero i segreti e la fecero transitare nel secolo successivo, la gloriosa epoca dei grandissimi Guarneri e Bergonzi, fino ad arrivare al sommo insuperato Antonio Stradivari.

Conduce Murada

La serata sarà condotta da Elena Murada con la presenza del maestro liutaio Trabucchi. Inoltre è previsto un momento musicale a cura di Valerio Trabucchi che suonerà un violoncello costruito dallo stesso maestro liutaio.

«Cremona, con le sue 150 botteghe liutarie attive, le sue tante iniziative, i concerti, le mostre, le scuole, rinnova oggi il suo primato storico tornando ad essere, come nel ’600 e ’700, punto di riferimento internazionale e di quel “saper fare liutario di Cremona” significativamente inserito dall’Unesco nel 2012 nella lista rappresentativa del Patrimonio immateriale dell’Umanità, Stefano Trabucchi è uno dei principali protagonisti con la sua preziosa bottega liutaria nel cuore del centro storico cittadino – si legge nella quarta di copertina -. Nel suo laboratorio, con instancabile e costante pratica, ha perfezionato la sua arte, specializzandosi nella costruzione del quartetto classico (violino, viola, cello) portando in alto e nella modernità il meglio di una tradizione senza pari al mondo, superlativa, inesauribile e leggendaria che qui e con lui incontra, incrocia e ritrova i protagonisti e gli attori del concertismo e collezionismo mondiale».

Vastissimo il curriculum di Stefano Trabucchi, i cui strumenti sono riconosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, da dove arrivano continue richieste ed ordini. Ha rappresentato la liuteria cremonese all’Unesco di Parigi nel 2013 in occasione della proclamazione di Cremona Liutaia quale patrimonio immateriale dell’Unesco. Cura la collezione degli strumenti musicali(fra cui un violoncello Stradivari) della prestigiosa Accademia Chigiana di Siena, dove ogni anno tiene un workshop aperto durante i corsi estivi. Ha realizzato un violino decorato in foglie d’oro per il re della Thailandia Rama IX nel 2015. Nel 2018 costruisce il pluricitato, in tutte le principali testate online e giornalistiche, “Violino Blu” sempre per la famiglia reale Thailandese, che l’ha poi donato all’Istituto Reale di musica

Principessa Vadhana Galyana di Bangkok.

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