«Io dentro il videogioco umana tra gli zombie»

Lecco Esperienza particolare per l’attrice Gledis Cinque

«Eh, sì... questo è proprio un periodo horror per me...». Gledis Cinque sorride perché sta parlando di cose tutt’altro che negative. L’attrice lecchese ha infatti partecipato alla realizzazione di “Dead Island 2”, uno dei videogiochi più attesi di quest’anno ( il protagonista deve salvarsi da un’orda di zombie), in qualità di mo-cap artist e si sta preparando per girare un cortometraggio dello stesso genere, col ciak previsto tra circa un mese.

Tra i due lavori, quello di mo-cap artist è senz’altro il più curioso, anche perché per lei è stato un esordio in questo ambito. In pratica, ha contribuito con la sua recitazione fisica a dare vita ai personaggi che poi si vedono nel gioco.

«Trovai un annuncio pubblico su un sito di casting e mi presentai, era l’autunno del 2017 - ricorda - la loro chiamata mi arrivò a marzo del 2018: mi ero quasi dimenticata di aver fatto il provino. Il lavoro l’ho terminato due anni dopo, subito prima della pandemia, ma il mondo dei videogiochi è molto particolare. Avevo firmato un Nda (un accordo di riservatezza ndr) di tre anni che mi ha impedito di parlare di questo lavoro fino a pochi giorni fa. Potevo dire di aver fatto la mo-cap artist in un videogioco “tripla A”, ma non citare il titolo o la casa produttrice».

Indossando quella che si chiama “mo-cap bodysuit”, una tuta nera con dei sensori di movimento, ha aiutato a costruire i movimenti dei personaggi. «Il lavoro è molto particolare - chiosa - il regista ti dice quello che devi fare e tu esegui. Ricordo che al provino mi disse: “prova a immaginare di essere un uomo grasso che cerca il Pc e non lo trova, un Pc con informazioni molto importanti”. A una donna con la mia fisicità (è molto sottile, ndr) è impossibile chiedano qualcosa di simile: potevi interpretare gli umani, gli zombie, le creature e gli stunt... io ho fatto solo umani, a volte anche il giocatore protagonista, altre quelli sullo sfondo. Il lavoro è stato immenso, i titoli di coda durano 20 minuti».

Secondo la Cinque, ad aiutarla nel provino non è stata solo la sua abilità di attrice: «In Inghilterra ho fatto un percorso triennale di “stage combact”, dove ti insegnano a combattere sul set - racconta - penso anche questo mi abbia favorito. In ogni caso questo è un lavoro divertente e ben pagato. Adesso che posso finalmente inserirlo nel curriculum spero che mi possano chiamare ancora».

Tra fine maggio e inizio giugno Cinque sarà impegnata in un nuovo corto horror, il secondo dopo “Ischidados”, girato qualche anno fa. L’attrice è stata contattata direttamente dal regista Alberto Bambini per girare “Heloise”.

«Le riprese inizieranno tra circa un mese - annuncia - Il corto fa parte di un progetto più ampio, che prevede la realizzazione di un lungometraggio per cui si stanno ancora cercando dei produttori».

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