“Disonorata” apre il nuovo teatro Pertini

Lecco Nel centro civico di Germanedo: 208 posti, un palco rinnovato e già predisposto per diventare cinema

La cultura a Lecco ha una nuova casa. Il centro civico Pertini di Germanedo è infatti pronto per aprire definitivamente i battenti.

Già in queste settimane stiamo avendo un piccolo assaggio delle potenzialità di queste sale - un teatro, una sala conferenze, un laboratorio e una palestra - che sono state utilizzate raramente, negli ultimi anni.

Per il momento non c’è ancora un’assegnazione ufficiale per un gestore unico, cosa che verrà fatta nei primi mesi del 2024, a seguito della manifestazione d’interesse promossa dal Comune di Lecco. Fino alla fine del 2023 gli spazi saranno a disposizione gratuitamente per chi avrà delle proposte interessanti.

Fino al 31 dicembre

«Fino al 31 dicembre ci sarà la possibilità di concederne l’utilizzo in maniera gratuita, eccezion fatta per le spese vive, per spettacoli rivolti alla cittadinanza, non a scopo di lucro - dichiara l’assessore a Famiglia, Giovani e Comunicazione Alessandra Durante - l’iniziativa è stata voluta per riportare il vitalità in uno spazio molto sentito, chiuso da una decina d’anni. Se qualcuno volesse approfittarne potrebbe inviare un’email a [email protected], specificando data, orario e tipologia di iniziativa. Se lo spazio fosse libero, si partirebbe con la procedura. Il nostro focus è puntato sui giovani, ma ben vengano le iniziative aperte a tutti».

Un piccolo gioiello

In particolare il teatro è un piccolo gioiello, completamente rimesso a nuovo dopo dieci anni di chiusura: 208 posti, un palco rinnovato e anche la possibilità di installare un proiettore per trasformarlo in sala cinema.

L’inaugurazione è stata fatta lo scorso 23 settembre con lo spettacolo “Quello che non sono” prodotto dalla compagnia teatrale “Produzione indipendente Loop Teatro”. Poi c’è stato l’arrivo di Patrick Zaki e, questa sera, si esibirà la compagnia “Lo stato dell’arte”. In scena ci sarà lo spettacolo “Disonorata”, un reading tra racconti e canzoni a cura di Roberta Corti, Sara Velardo e Alberto Bonacina. La rappresentazione inizierà alle 21, con biglietto d’ingresso di 10 euro.

Sul palco saliranno l’attore Alberto Bonacina e la cantautrice Sara Velardo, per uno spettacolo che è centrato sulla memoria di tre donne assassinate. «Nel reading si alterneranno le letture di Alberto e le canzoni cantate da me, in italiano e in dialetto - dichiara la Velardo - raccontiamo le storie di tre vittime di mafia: Lea Garofolo, Emanuela Loi e Rita Atria. Le raccontiamo perché sono storie importanti e per sfatare una credenza popolare sbagliata, quella che la mafia non uccida donne e bambini. In realtà oltre 150 donne sono morte per colpa della mafia, senza contare quelle che sono vittime di una famiglia sbagliata e della violenza radicata nella cultura mafiosa».

Le storie

I tre casi scelti da mettere in scena sono molto noti a livello nazionale. Lea Garofalo fu una testimone di giustizia italiana che, nel 2009, venne uccisa dal suo ex compagno Carlo Cosco. La cagliaritana Emanuela Loi è morta a soli venticinque anni il 19 luglio 1992 nella strage di via D’Amelio quella che uccise il magistrato Paolo Borsellino: è stata la prima donna poliziotto a morire in servizio. Anche la morte di Rita Atria fu legata a quella del giudice palermitano. La giovanissima testimone di giustizia - legata a Borsellino da un rapporto quasi paterno - si uccise buttandosi dal sesto piano di un albergo di Roma, nel quale viveva segretamente, una settimana dopo la morte del magistrato.

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