Coro Vetta, 60 anni. Mostra celebrativa
con foto e divise

Ponte Visitabile fino all’8 gennaio al teatro Piazzi. Video, 150 scatti, pubblicazioni e documenti storici. Ricerca certosina fatta da Sonia Biscotti moglie di Folini

Festoso viaggio della memoria – bandita la nostalgia – quello che, durante le festività e fino all’8 gennaio, si potrà fare visitando la mostra sui sessant’anni di fondazione e attività del coro Vetta di Ponte in Valtellina allestita al teatro Piazzi.

Cimeli esposti

La mostra – che rientra nel programma di eventi per l’anniversario che ha contemplato un concerto tenutosi nelle scorse settimane e la pubblicazione di un libro – raccoglie le foto del ricchissimo repertorio fotografico. In tutto 150 quelle esposte, selezionate fra migliaia. Oltre alle foto si possono vedere anche cimeli, le divise assunte nel tempo, un video, documentazioni e pubblicazioni grazie al certosino lavoro di raccolta e riordino fatto da Sonia Biscotti, moglie dello storico e tuttora segretario del coro, Pepo Folini.

Per rendere più leggibile il materiale della mostra, si è ritenuto di suddividere le fotografie in sette sezioni: sessant’anni di canto, socialità e cultura, i concerti, i maestri e le prove di canto, i gemellaggi, tournée, le feste, le varie iniziative.

Il socio fondatore Della Gola

«Già da questi titoli si può capire la notevole variegata attività del coro ben compendiata dal titolo dell’esposizione: “Canti socialità cultura”. Perché questo è stato ed è il coro Vetta”, come afferma il socio fondatore Bruno Della Gola.

Gli avvenimenti importanti, gli anniversari, le ricorrenze rappresentano punti fermi della storia personale del coro.

A partire dal 1961, con l’esibizione del primo concerto, il coro Vetta ha svolto attività concertistica, promosso iniziative culturali, sociali, ricreative coinvolgendo persone e interessi diversi nella propria comunità, in ambito provinciale, nazionale, ma anche in Europa, Australia, Africa e America. Il Vetta, nato in un periodo storico durante il quale in tutto il nord Italia cominciavano a proliferare cori che si ispiravano alla tradizione popolare in genere i canti di montagna, ha rappresentato, per Ponte e il comprensorio territoriale circostante, un punto di riferimento per quel genere di canto e, al contempo, è stato l’esempio di associazione che ha saputo farsi promotrice di attività volte al consolidamento dei rapporti umani e sociali all’interno del proprio paese.

Legami duraturi

«Nei sei decenni della sua attività ha più volte ricoperto il ruolo di ambasciatore delle tradizioni del territorio di appartenenza, aspetto che risulta ancora attuale per la salvaguardia del patrimonio immateriale: le nostre radici culturali – sottolinea il coro, guidato dal presidente Fernando Moltoni -. Queste esperienze hanno favorito l’entusiasmo dei coristi, promosso la coesione del gruppo, contribuito ad instaurare rapporti di amicizia e legami duraturi nel tempo con tante persone incontrate durante il lungo percorso».

Il coro ha prestato particolare attenzione al ricordo della propria storia, al valore dei rapporti umani, alla memoria degli uomini che hanno collaborato con l’associazione.

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