Concerto per due in Accademia. Il Coro Cai Sondrio a Bressanone

Trasferta in Alto Adige per il gruppo valtellinese diretto da Michele Franzina ospite del Coro Cai Plose

Dopo il tradizionale Memorial dedicato al “Padre della coralità valtellinese”, Siro Mauro, il Coro Cai Sondrio è stato chiamato in trasferta dal Coro Cai Plose nella magnifica Bressanone.

Alto Adige e Valtellina hanno fatto faville con uno spirito di corpo e di santa alleanza in musica, frutto di una longeva tradizione di canto popolare, nell’ambito della XXVII Rassegna “Città di Bressanone” nel cuore del prezioso centro storico, nelle immediate vicinanze dell’edificio monumentale sei-settecentesco del Seminario Maggiore e a due passi dalla cattedrale dell’Assunta, gioiello medioevale e barocco della città.

L’evento è stato ospitato nella modernissima Accademia “Cusano”, efficiente Centro di Formazione, sede di eventi, convegni e congressi, dotata anche di posti letto e ristorazione, oltre che di 10 sale riunioni di diverse dimensioni. Un vero gioiello di accoglienza professionale.

Il concerto si è tenuto nell’Aula Magna, intitolata a Josef Gargitter, vescovo di Bressanone, che nel 1961 iniziò la realizzazione del Centro di Formazione, poi rinnovato e ampliato nel 2020.

I due cori hanno in comune l’appartenenza alla famiglia del Cai e in particolare al Cnc (Centro Nazionale Coralità) del Cai, oltre alla medesima data di nascita: il 1964.

Il Coro Plose, diretto dal maestro Stefano Barberio e composto da 23 coristi ha introdotto la serata con sei canti concludendo con “Benia calastoria” di Bepi De Marzi e ha premiato alla fine alcuni suoi coristi, giovani e meno giovani.

Il Coro Cai Sondrio, diretto dal maestro Michele Franzina e composto da 34 coristi, finalmente in formazione quasi completa dopo le traversie del Covid, sostenuto in toto dai suoi sponsor tradizionali, si è esibito con dieci canti del suo repertorio fra cui, all’inizio, due canti recenti, “Solo” di Marco Maiero e“Gli occhi di Caterina”di Ivan Cobbe e ha concluso con il celebre canto sardo “Non potho reposare” di Siro Mauro con il consueto magistrale intervento del tenore solista Giovanni Dell’Angelini.

I due cori uniti si sono poi esibiti nei due canti finali, il primo, l’onnipresente “Signore delle cime” di De Marzi con la direzione del maestro Franzina e il secondo “Benia Calastoria” con la direzione del maestro Barberio.

Un pubblico attento e molto interessato di circa 200 persone ha applaudito calorosamente le due formazioni. È seguita infine, sempre all’interno dell’Accademia “Cusano”, la cena offerta dal Coro Plose al coro valtellinese ospite che ha visto, in conviviale e allegra compagnia, il consueto scambio di canti finale.

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