Al Museo due mascotte per le visite

Mvsa experience Il topolino Mussi guida i bambini,  Lucrezia Venosta Parravicini di Traona indirizza gli adulti

Si entra al museo, si paga il biglietto e, prima di iniziare la visita, proprio nella sala d’ingresso, si può accedere ad un’esperienza nuova e accattivante: un percorso ludico-divulgativo per conoscere la collezione divertendosi con l’accompagnamento di due mascotte: il topolino Mussi guiderà i più piccoli, mentre la “padrona di casa” Lucrezia Venosta Parravicini di Traona guiderà chi vorrà approcciarsi alle proposte di contenuto da un punto di vista più adulto.

Grazie a un bando

È questo il cuore del nuovissimo progetto “Mvsa experience” che è stato inaugurato al Museo valtellinese di storia e arte di Sondrio grazie al bando “InnovaMusei”, indetto da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Unioncamere e vinto nel 2021 dal team di Spazio Geco.

«Il prodotto ideato è pensato con l’obiettivo di trasformare il primo piano del nostro museo in un palcoscenico dove gli utenti saranno performer di alcune attività ludiche di apprendimento a quiz in grado di rendere la visita coinvolgente ed interattiva – afferma la direttrice del Mvsa, Alessandra Baruta -. In stretta relazione fra Spazio Geco e lo staff del museo, sono stati progettati tutti i contenuti multimediali di sei totem di supporto per scoprire le collezioni museali. La visita inizia con una profilazione e una scelta da parte degli utenti su lingua (italiano o inglese) e personaggio-guida che lo accompagnerà di totem in totem in tutto il percorso dell’esperienza». Per ora il percorso è stato installato al primo piano del museo, ma se poi incontrerà il favore del pubblico, non è detto che in futuro lo si possa ampliare.

«Tre i filoni che in ogni totem, nell’itinerario adulti, verranno presentati – entra nel dettaglio Maria Rosaria Gargiulo, responsabile del servizio educativo -: la storia del palazzo con approfondimento su alcuni particolari come soffitti, decorazioni e stua; le collezioni; gli abiti storici e i ritratti. L’itinerario con Mussi, invece, ha anche un quarto filone con un’introduzione; in generale si tratta dello storytelling di un topolino per un bambino, con contenuti adattati e prosciugati. Dopo aver ascoltato la narrazione, vengono rivolte all’utente delle domande.

Ad ogni risposta giusta, si accumulano punti. Se si sbaglia, si pigia “help” e si aprono fisicamente, vicino al totem, dei cassettini dove ci sono indizi per arrivare a formulare la risposta esatta». La visita dura in tutto un paio di ore, ma i contenuti sono ricchi e vari, tanto che, eventualmente, si potrebbe tornare anche una seconda volta a visitare il Mvsa. Peraltro alcune prenotazioni da parte delle scuole ci sono già. Dunque un’occasione importante per il visitatore di ravvivare la visita e per il Mvsa di potenziare e ampliare il bacino di utenza. Con un vantaggio ulteriore: chi partecipa a “Mvsa experience” avrà una sorta di profilazione (età, provenienza eccetera) e questo sarà utile al museo per raccogliere dati sul pubblico.

Fratta soddisfatta

Molto soddisfatto l’assessore alla Cultura del Comune di Sondrio, Marcella Fratta: «Partecipare a questo bandi è un grande stimolo per la riflessione su come integrare l’innovazione tecnologica negli spazi del Mvsa e valorizzare meglio i beni che custodiamo – afferma -. Il nostro personale ha svolto il ruolo di partner scientifico del progetto attuato da Spazio Geco per gli aspetti tecnologici. Il lavoro è stato proficuo e siamo felici di aver inaugurato quanto predisposto per condividere con tutti i cittadini queste nuove modalità digitali e raccontare le bellezze delle opere che custodiamo».

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