Ticosa un anno dopo
Un bosco ma nessun posteggio

La pandemia ha rallentato l’iter della bonifica dell’ex area industriale - L’assessore: «Siamo ancora alla progettazione» - Il progetto prevedeva settanta posti auto a raso

La Ticosa vista da fuori è ormai diventata un selvaggio bosco urbano, con gli alberi che assediano la strada. E ancora non c’è traccia del parcheggio più volte annunciato.

L’area, già presa di mira da sbandati e da incivili che abbandonano i rifiuti, è stata a più riprese sistemata e recintata. La bonifica della cella rimasta da sanare, con il bando pubblicato a febbraio, sta andando avanti dopo la pausa per l’epidemia.

«Siamo agli ultimi sopralluoghi» fa sapere l’assessore al verde Marco Galli. I prossimi passi sono la chiusura delle offerte il 30 giugno tramite Sintel e il primo luglio l’apertura delle buste in seduta pubblica. Sono più o meno sei milioni di euro per 15 mesi di lavori. Lavori che non escludono la creazione di un parcheggio temporaneo sul quale sono da tempo attese novità, un cavallo di battaglia della campagna elettorale.

«Siamo alla fase di progettazione» dice l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella, che però, senza certezze, preferisce non sbottonarsi sui tempi.

Del resto, dopo molte promesse e dichiarazioni, ad agosto dell’anno scorso il sindaco Mario Landriscina aveva ufficialmente presentato l’intenzione di creare in fretta 70 posti accanto alla Santarella. Pronti dalla primavera, ormai trascorsa. Un numero di posti che, peraltro, non soddisfaceva il gruppo di Forza Italia. Gli azzurri con una mozione approvata lo scorso ottobre in consiglio comunale chiedevano di rivedere le carte e raddoppiare gli stalli. Un’ipotesi impraticabile secondo la giunta che aveva già scartato l’idea di tracciare 300 parcheggi per ragioni di spazi, ma soprattutto di costi-benefici. «Potrebbero starcene anche 90, vedremo» spiega adesso Bella. «Niente, ancora niente – commenta Enrico Cenetiempo, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale – ma nemmeno il mini parcheggio promesso. Secondo la giunta i lavori rendono impossibile creare dei parcheggi aggiuntivi oltre ai 70 ipotizzati. Ma almeno questi 70 posti sono da fare, indipendentemente dalla cella che resta da bonificare».

«È un tema su cui tornare – aggiunge il consigliere forzista Luca Biondi – si sperava fosse un progetto pronto e rapido». Passano i mesi, è passata l’onda della tremenda epidemia. Fino a marzo la Ticosa era abitata da una colonia di gatti, con tanto di cucce e casette. Un degrado denunciato in aula dal consigliere del gruppo misto Ada Mantovani. Dai banchi delle minoranze per coprire il brutto scenario che si vede arrivando in viale Roosevelt il consigliere di Svolta Civica Barbara Minghetti aveva anche proposto di pannellare il perimetro dell’ex tinto stamperia. Magari con cartelloni pubblicitari, alcuni a pagamento, alcuni per promuovere gli eventi culturali. Anche quella mozione è passata con un voto a maggioranza, ma è rimasta lettera morta come spesso accade dentro Palazzo Cernezzi. Ad oggi il sito industriale nel cuore della città si presenta davvero male.

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