«OSCAR CANTONI È VESCOVO»
L’investitura in un Duomo gremito
«La nostra è una Chiesa di accoglienza»

Le prime parole di monsignor Cantoni: «Como sia una città aperta». E il cardinale Scola ringrazia Diego Coletti. Con la Provincia di lunedì 4 pagine speciali

«Oscar Cantoni è vescovo di Como». Sono le 15.14 quando il cardinale Scola pronuncia le parole tanto attese, in questa giornata di festa per la Diocesi di Como. In un Duomo gremito migliaia di persone hanno voluto essere presenti per dare il benvenuto al nuovo vescovo.

«Sono un comasco con i comaschi, un comasco per i comaschi: uno di voi» con queste parole monsignor Oscar Cantoni ha salutato la città di Como e il sindaco Mario Lucini di fronte al teatro Sociale.

«Como è diventata una comunità multietnica, quindi multiculturale e multireligiosa: al di là del credo di ciascuno, vorrei fare avere il mio saluto a tutti» ha poi detto il nuovo vescovo di Como che nel suo discorso ha parlato di immigrazione, di povertà, di carità, di collaborazione, di solidarietà.

Monsignor Cantoni ha poi elogiato il lavoro fatto dalla Caritas dicendo che «Como è un crocevia dell’Europa, e deve essere città aperta».

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I ragazzi, per salutare il nuovo vescovo, hanno organizzato un lancio di palloncini con attaccati cuori rossi che simboleggiano l’amore per Dio.

All’arrivo in piazza Duomo monsignor Cantoni si è a lungo intrattenuto con i fedeli, ha stretto decine di mani e scambiato alcune parole con i comaschi che erano in centro per salutarlo.

Puntualissimo, il nuovo vescovo ha fatto il suo ingresso alle 15 in Duomo, dov’è iniziata la cerimonia con il cardinale Scola.

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«Carissimo Oscar, sei uno di noi. Sei ritornato a casa» è stato il saluto del cardinale, che ha iniziato il suo intervento in cattedrale con un grazie al vescovo uscente Diego Coletti.

«Conosco il tuo amore per il popolo di Dio e voglio augurarti un cammino leggero - ha proseguito poi il cardinale - Il nostro ministero è divenuto più delicato perché viviamo un’epoca di cambiamento».

Nella sua prima omelia in Duomo come vescovo di Como, monsignor Cantoni ha sottolineato «non è un caso se la Provvidenza ha fatto coincidere questa celebrazioni con la domenica dell’Avvento. Siamo un popolo che cammina nella luce del Signore e che fa della speranza la dimensione fondamentale del proprio vivere».

Caloroso il saluto a Diego Coletti, definito «mio fratello» da monsignor Cantoni. Un saluto accolto da un applauso fragoroso di tutta la cattedrale.

«Nella nostra Diocesi - ha detto ancora il nuovo vescovo - convivono ricchezze e povertà, famiglie aperte all’accoglienza e non poche famiglie ferite, giovani impegnati in molte attività assieme ad altri privi di lavoro. Oggi, domenica di Avvento, è l’inizio di un nuovo cammino per sperare e sognare». Monsignor Cantoni ha poi spiegato qual è la chiesa da lui sognata, «una chiesa di accoglienza e di solidarietà, di fiducia e di stima, di ascolto, rispettosa della diversità».

Una celebrazione, quella in Duomo, durata quasi due ore. Conclusa dal nuovo vescovo con un grazie ai fedeli «anche per la gioia che avete dimostrato per avere un vescovo comasco».

«Vorrei ringraziare papa Francesco per la fiducia che mi ha riservato - ha detto ancora monsignor Oscar - Grazie al fratello Diego, che mi ha preceduto, e i collaboratori che lo hanno sostenuto e aiutato. Mi attende una settimana tosta, come dicono i giovani: chi vivrà vedrà, quindi coraggio».

Questa mattina, alle ore 10.00, il vescovo ha incontrato una delegazione di giovani della diocesi; poi ha voluto abbracciare il mondo della Carità. Al don Guanella ha incontrato e poi pranzato con i malati, gli emarginati e i migranti.

A partire dalle Sante Messe vespertine di oggi, il nome del Vescovo Oscar sarà inserito nella preghiera eucaristica della consacrazione del Pane e del Vino.

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