Il ritorno delle alborelle
Cormorani e siluri
il pericolo maggiore

Il ritorno della specie fa ben sperare ma per i pescatori non è ancora sufficiente. «I predatori fanno strage, lontani i numeri del passato»

«Con 57 cormorani appollaiati vicini all’isola Comacina credo purtroppo che i banchi di alborelle finalmente tornati a popolare il nostro lago abbiano vita breve. E poi ci sono altri predatori, come il siluro, che fagocitano tutto ciò che passa in zona, anche se stazionano a profondità diverse da quelle delle alborelle».

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È quanto dice a “La Provincia”, Simone “Scifo” Fraquelli, pescatore professionista di Ossuccio e figlio di Giulio Fraquelli, decano dei pescatori del lago.

La notizia - pubblicata dal nostro giornale - del ritorno - con tanto di foto e breve video - di banchi di alborelle a pelo d’acqua, confermata anche dall’Utr Insubria, è stata salutata con entusiasmo da tutti, anche in virtù del fatto che nel 2015 questo pesce simbolo del lago era dato praticamente per scomparso.

Certo con i cormorani da un lato e un pesce siluro da 207 centimetri per 63 chili dall’altro, le alborelle non hanno certo vita facile. «Ho visto i cormorani spingere le alborelle dentro i moli e lì mangiarle con una voracità inaudita. Di fronte a questi attacchi, ci sono ben poche contromisure. Quanto ai siluri, se prima nelle reti ne finivano 2-3 al mese con un peso massimo di 18 chili, oggi ne peschiamo 4-5 a settimana, tutti con peso importante. Questo dà la reale dimensione del fenomeno», il messaggio di Simone Fraquelli. Anche l’Aps Como Fipsas (5 mila pescatori associati) con il suo presidente Luigi Guglielmetti - figura simbolo della pesca lariana - saluta «con grande favore il ritorno delle alborelle nel Lario».

«È una buona, anzi un’eccellente notizia - aggiunge Guglielmetti - anche se stiamo parlando di numeri decisamente più contenuti rispetto al passato. Oggi si nota qualche banco qua e là. Anni fa parlavamo di banchi con estensione di decine di metri quadrati. Il dato di fondo è un altro: la quantità di pescato, a livello generale, sta scendendo con proporzioni preoccupanti. E questo non può che preoccupare per i prossimi anni».

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