Governo tecnico o governo nuovo come il premier?

Si può davvero pensare che in queste condizioni - mi riferisco alla nuova vicenda che ha coinvolto Berlusconi - il governo possa fare finta di nulla e andare avanti come se non fosse accaduto nulla? Il problema non è della richiesta di dimissioni avanzata dalla sinistra ormai da tempo, e ora nuovamente ribadita, ma sono le evidenti esigenze dell'Italia che si trova in una situazione obiettivamente difficile, costretta ad occuparsi di tutt'altro che delle sue necessità e oggetto di dileggio da parte dei Paesi stranieri. Forse l'idea di un governo di emergenza o di transizione potrebbe essere valutata anche dal centrodestra, nell'interesse nazionale e nel suo stesso interesse. Ma temo che lo scontro continuerà e che a rimetterci saremo tutti noi.

Paolo di Benedetto

C'era chi aveva suggerito a Berlusconi d'accettare la proposta d'un simile governo, allargato dalla destra alla sinistra e impegnato a realizzare poche cose e in fretta per poi tornare alle urne. Un governo che fosse presieduto da lui stesso, dopo aver sottoscritto un patto al quale non potesse derogare. Ma Berlusconi ha sempre allontanato l'ipotesi e si è sempre più avvicinato al baratro. Un errore politico, il più grave rispetto ad altri errori. Se avesse fatto suoi i punti sulla riforma della legge elettorale, su quella della giustizia e infine su quella dell'economia che Fini e Casini, Bersani e Di Pietro sembravano (e sembrano) sostanzialmente condividere, Berlusconi li avrebbe messi in difficoltà. Anzi, li avrebbe obbligati a ricollocarlo sulla poltrona dalla quale era sceso per il bene del Paese. Adesso il rischio, per il presidente del Consiglio, è che a questo progetto se ne sostituisca un altro non utile a lui e non si sa quanto utile agl'italiani perché incontrerà obiezioni e contrasti. Il progetto è che sia il centrodestra medesimo a mettere in crisi se stesso, a far cadere il governo e a rieleggerne uno nuovo che conti sull'alleanza di oggi (su quasi tutta l'alleanza di oggi: qualche defezione è possibile) e che tuttavia venga guidato da un diverso premier. Lo ha fatto capire Bossi, lo ha lasciato intendere Fini, vi hanno silenziosamente acconsentito perfino alcuni dei fedelissimi di Berlusconi. Questo diverso premier sarebbe Giulio Tremonti, figura tecnica adatta a fronteggiare le difficoltà della contingenza economica; figura politica istituzionale d'indiscusso prestigio; figura politica di lunga navigazione e forse (probabilmente) capace di ormeggiare Berlusconi, Bossi, Fini e addirittura Casini dove nessuno crede che possano essere ormeggiati.

Max Lodi

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