La febbre del Nilo a Carugo
È iniziata la disinfestazione

Ancora ricoverato l’uomo che è stato infettato da una zanzara. Il Comune: «Attenti agli insetti». I residenti: «Bonificate la roggia»

Hanno preso avvio i trattamenti contro le zanzare Culex, responsabili dell’infezione da West Nile Virus che a Carugo ha colpito un uomo di 71 anni. A distanza di ventiquattro ore dall’accertamento del primo caso di Febbre del Nilo in paese da parte dei medici dell’ospedale Valduce di Como, dove è ricoverato il pensionato, nella tarda mattinata di ieri gli operatori dell’Ats Insubria sono arrivati a bordo del loro camioncino bianco per bonificare i prati e giardini dalla possibile presenza dell’insetto.

Il processo di disinfestazione è partito da via Vittorio Veneto, il rettilineo che corre verso il municipio sorpassando la Roggia, per poi allargarsi a macchia d’olio lungo tutte le strade e i vicoli confinanti entro un raggio d’azione di 200 metri.

L’obiettivo è abbattere le zanzare sia con trattamenti “adulticidi”, ovvero che uccidono gli adulti dell’insetto, sia attraverso la ricerca e rimozione di focolai larvali domestici e peri-domestici: l’iter così iniziato verrà eseguito sia oggi che tra una settimana esatta.

Da parte sua il Comune ha avviato una campagna informativa per i residenti circa le principali misure da adottare per prevenire il contatto con le zanzare. Queste vanno dallo spruzzarsi repellenti cutanei quando ci si trova all’aperto fino all’utilizzo di insetticidi quando ci si trova in casa.

La comunicazione è stata rafforzata su decisione del commissario prefettizio Giuliana Longhi attraverso l’affissione del breve vademecum nei bar e nelle attività del paese grazie anche alla collaborazione degli agenti della polizia locale e dei volontari della Protezione civile. Quello che preoccupa i residenti, però, è il luogo dove si annidano le zanzare.

«Per tre anni abbiamo chiesto al Comune di intervenire sulla pulizia della Roggia perché in alcuni tratti il tubo della fognatura perde e riversa quindi tutto nel torrente - spiega un residente -. Vogliamo solo una maggiore cura dell’area».

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