Già prima del delitto di Carugo
sospetti sulla ex moglie di Molteni

Otto giorni prima di morire Alfio Molteni andò dai carabinieri: ho paura di altri atti intimidatori

«Non riusciva a capacitarsi che Daniela potesse arrivare a tanto. Eppure lo preoccupava la sistematica correlazione tra gli atti intimidatori e ciò che avveniva nella causa di separazione con la moglie». Incendi, aggressioni, pistolettate alla finestra: e chi mai potrebbe accettare che dietro a tanta violenza possa esserci la donna con la quale si è vissuto per più di dieci anni? E nonostante la sua incredulità Alfio Molteni, ad un certo punto, decide di farsi avanti personalmente con i carabinieri. Lo fa otto giorni prima di essere ucciso. Quando si presente all’allora comandante del nucleo investigativo di Cantù per raccontare la propria «apprensione in merito a eventuali atti intimidatori» e per collegare gli stessi con «le sentenze in merito all’affidamento delle figlie».

I timori dell’architetto

A raccontare agli inquirenti il tormento dell’architetto ucciso a Carugo il 14 ottobre dello scorso anno in merito ai sospetti su Daniela Rho è l’avvocato che lo ha assistito nella causa di separazione.

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