Alonso, Schumi e il Mondiale
Occhio a Hamilton e Vettel

Monza - Primo appuntamento ufficiale, il Gran Premio del Bahrain, in calendario il 14 marzo. Ma la Formula 1 sta già scaldando i motori in vista di una maratona motoristica in 19 tappe che dovrebbe essere più appassionante della precedente. Giovedì, intanto, la Ferrari ha mostrato la carte che giocherà nel tentativo di riprendersi il titolo mondiale. La presentazione della vettura Maranello ha inaugurato un'annata carica di attese inevitabilmente pesanti e ambiziose, legate ovviamente all'ingaggio di Fernando Alonso, campione mondiale nel 2005 e nel 2006 con la Renault.

«In pratica – sottolinea Andrea Cremonesi, inviato de La Gazzetta dello Sport -, si apre un nuovo capitolo, anche se il matrimonio tra la Ferrari e Alonso era combinato da un anno. Era da tempo che la Ferrari aveva questa idea in testa. Alonso voleva la Ferrari per tornare a vincere. Quando era ritornato alla Renault, del resto, sapeva che il periodo migliore della vettura francese era già passato. La Ferrari, a sua volta, stava cercando un pilota che indirizzasse al meglio il lavoro. La rincorsa della Ferrari, insomma, dovrebbe partire da qui».

Poi, nel mondiale di prossima apertura, c'è l'incognita relativa all'inaspettato ritorno e al rendimento di Michael Schumacher: un rientro agonistico che la Ferrari non ha preso molto bene. Soprattutto perché, la scorsa estate, alcuni problemi fisici aveva costretto il sette volte campione del mondo a dire «no» alla sostituzione dell'infortunato Felipe Massa. «Il ritorno di Schumacher – ammette il giornalista monzese – è stato davvero un bel patatrac. Nessuno si aspettava che potesse tornare. Il suo obiettivo è vincere il mondiale con la Mercedes che, oltretutto, è l'erede della Brawn Gp campione del mondo. La Ferrari, d'altra parte, non aveva una terza vettura da offrirgli. E poi è stata fatta anche una scelta generazionale, puntando su un pilota che ha 12 anni in meno del campione tedesco. Alonso è nato nel 1981, Schumacher nel 1969».

Alla McLaren, infine, hanno deciso di puntare su due campioni iridati, Jenson Button e Lewis Hamilton. Una scelta azzardata, visto i problemi e gli attriti che caratterizzarono la coabitazione tra Alonso e Hamilton alla McLaren. «C'è il rischio – conclude Cremonesi – di aver messo due galletti nella stessa squadra».

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