Libia/ Nato conferma: l'operazione militare finirà il 31

Libia/ Nato conferma: l'operazione militare finirà il 31 Rasmussen su Twitter: "Missione compiuta", in giornata l'annuncio

Roma, 28 ott. (TMNews) - La Nato ha deciso formalmente cheil termine della missione militare in Libia - in corso ormai dasette mesi - sarà il 31 ottobre. Lo hanno riferito fontidiplomatiche, citate dall'agenzia France Presse. "Fine delleoperazioni il 31 ottobre, deciso all'unanimità" ha indicato unafonte diplomatica dell'Alleanza, al termine di una riunione delConsiglio atlantico a Bruxelles allargato ai cinque paesi nonmembri che hanno preso parte all'operazione nel paesenordafricano (Qatar, Emirati Arabi, Marocco, Giordania e Svezia).Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen farà un annuncio ufficiale in giornata, ma sul suo profilo Twitter ha già confermato: "Il Consiglio della Nato ha confermato la decisione presa una settimana fa: l'Operazione in Libia terminerà il 31 ottobre 2011. Il nostro compito militare è ormai compiuto". E in effetti, l'Alleanza Atlantica aveva preso venerdì scorso - cioè all'indomani della morte dell'ex leader libico Muammar Gheddafi - la decisione, a titolo provvisorio, di mettere termine alla sua operazione il 31 ottobre, ossia sette mesi dopo i primi bombardamenti da parte dei suoi aerei.Ieri il Consiglio di Sicurezza dell'Onu aveva, da parte sua, revocato il mandato che autorizzava la comunità internazionale al ricorso alla forza militare in Libia. Era infatti sulla base delle risoluzioni 1970 e 1973 del Consiglio di sicurezza - che avevano imposto dure sanzioni contro il regime del Colonnello e autorizzato ogni 'misura' necessaria a proteggere i civili - che la Nato aveva lanciato la sua operazione 'Unified Protector'. Nei fatti, l'embargo sulle armi a Gheddafi e i circa 26mila raid aerei della Nato, di cui oltre 9.650 con scopo "offensivo", hanno ampiamente contribuito al cambio di regime in Libia dopo oltre quarant'anni di dittatura, anche se ciò non ha mai rappresentato l'obiettivo ufficiale della missione.Conversando con i giornalisti ieri a Berlino, Rasmussen aveva già definito "totalmente compiuta" la missione, aggiungendo che non prevedeva alcun ruolo fondamentale per la sua organizzazione nel futuro della Libia, ma anche che l'Alleanza sarebbe stata disponibile - se il nuovo governo di Tripoli l'avesse chiesto - a sostenere la sua transizione democratica. In realtà il Consiglio nazionale transitorio aveva espresso nelle ultime ore l'auspicio che l'operazione multinazionale durasse "almeno fino alla fine dell'anno".Oggi il quotidiano sudafricano Beeld scrive che un cospicuo gruppo di mercenari sudafricani si troverebbe ancora in Libia e starebbe tentando di far uscire dal Paese Saif al-Islam, secondogenito del defunto rais. Secondo altre fonti, Saif al-Islam avrebbe raggiunto martedì la frontiera del Niger per cercarvi rifugio. Il ministro degli Esteri britannico William Hague, dopo la risoluzione Onu di ieri ha parlato di una "nuova era" per il paese nordafricano, in cui le nuove "autorità hanno il dovere di proteggere i diritti umani e impedire rappresaglie e vendette".Dalla riunione dell'altro ieri a Doha dei capi di Stato maggiore dei paesi impegnati nella missione Nato in Libia, si sta facendo strada l'ipotesi di un nuovo intervento multinazionale - al di fuori dell'ambito Nato - che possa affiancare le nuove forze di sicurezza libiche in attività che vanno dall'addestramento al sequestro delle armi ancora in mano a miliziani fedeli all'ex rais o a cani sciolti. (con fonte Afp)

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