Giustizia, Mancino: Serve confronto, no a violenza anche verbale

Giustizia, Mancino: Serve confronto, no a violenza anche verbale Vice presidente Csm dopo parole Brunetta: "Parole sopra le righe riducono prestigio Stato"

Roma, 29 set. (Apcom) - Scende in campo il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, dopo le accuse che il ministro Brunetta ha rivolto all'Anm, bollata dal responsabile della Funzione pubblica come un 'mostro' che con le sue correnti contamina l'organo di autogoverno della magistratura. "E' interesse comune - sottolinea il 'numero due' di Palazzo dei Marescialli - che il rapporto fra politica e giustizia si svolga sul binario del dialogo e non della contrapposizione preconcetta. La veemenza e la violenza anche verbale non facilitano il confronto costruttivo che sempre deve caratterizzare il rapporto fra le istituzioni"."Affermazioni sopra le righe - ammonisce Mancino - possono solo ridurre ulteriormente il prestigio dello Stato, bene che va difeso soprattutto quando si hanno responsabilità politiche ed istituzionali"."Per quanto riguarda, poi, il tema delle correnti presenti nella magistratura, mentre occorre - afferma il vicepresidente del Csm - un impegno comune per sconfiggere ogni degenerazione, non si può certo definire tale il pluralismo all'interno della libertà associativa, bene costituzionalmente garantito ai magistrati come ad ogni cittadino. Le correnti si giustificano solo come filoni culturali, vanno combattute quando tralignano, ma - conclude Mancino - non si possono certo evitare per decreto legge".

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