Usa/ E' morta Atkins, la seguace di Manson che uccise Sharon Tate

Usa/ E' morta Atkins, la seguace di Manson che uccise Sharon Tate Aveva 61 anni, 40 passati in carcere, era malata terminale cancro

Los Angeles, 25 set. (Ap) - Susan Atkins, una delle adepte della famiglia del satanista Charles Manson, la cui confessione dell'omicidio dell'attrice Sharon Tate, allora all'ottavo mese di gravidanza, nel 1969 scioccò il mondo e allo stesso tempo inchiodò i seguaci del culto del male.Atkins, 61 anni, è morta ieri sera tardi nell'ospedale di Chowchilla, dove si trovava dall'anno scorso. Il 2 settembre scorso una commissione ha respinto la scarcerazione per motivi umanitari della donna, che aveva un cancro al cervello allo stadio terminale che le era stato diagnosticato nel 2008. Aveva inoltre una gamba amputata e i dottori le davano pochi mesi di vita. E' stata sottoposta a interventi chirurgici al cervello e negli ultimi mesi era paralizzata e aveva difficoltà a parlare. All'udienza del 2 settembre, quella che le tolse l'ultima chance di libertà, è intervenuta brevemente, recitando dei versetti religiosi con l'aiuto del marito, l'avvocato James Whitehouse. Esattamente un anno fa era stata trasferita nella casa di cura specializzata presso il California Central Women's Facility di Chowchilla.Tate, che aveva 26 anni quando recitò nella "Valley of the Dolls" (La valle delle bambole, 1967) ed era la moglie del regista Roman Polanski, è una delle sette vittime uccise in due abitazioni a Los Angeles durante le folli pratiche sataniste della "Manson Family" nell'agosto 1969.Atkins è la prima delle persone condannate per quei fatti a morire. Manson e altri tre coinvolti negli omicidi - PatriciaKrenwinkel, Leslie Van Houten e Charles "Tex" Watson - rimangono in carcere a vita. Secondo Thornton, Atkins è rimasta in prigione più a lungo di qualsiasi altra donna detenuta in California. Colpevole di aver accoltellato a morte Sharon Tate, Atkins confessò il suo reato in veste di testimone durante il processo, chiese più volte perdono per le sue azioni nel corso degli anni. Ma 40 anni dopo gli omicidi si era resa conto che pochi avevano dimenticato o l'avevano perdonata per quello che lei e altri membri della setta avevano commesso.

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