Onu/ Obama promette nuova era di dialogo, ma problemi restano

Onu/ Obama promette nuova era di dialogo, ma problemi restano Il primo intervento di fronte all'Assemblea Generale

New York, 23 set. (Apcom) - Il presidente americano Barack Obama, nel suo atteso e applauditissimo primo intervento di fronte all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha promesso "una nuova era" per la comunità internazionale e ha riconosciuto il ruolo centrale dell'Onu, messo in discussione dal suo precedessore George W. Bush, per affrontare le grandi sfide planetarie. Ma Obama ha anche messo in guardia i molti capi di Stato e di governo che lo hanno ascoltato al Palazzo di Vetro: "Gli Stati Uniti non possono risolvere da soli i problemi del mondo", ha continuato: "E' giunto il momento che tutti si prendano la loro parte di responsabilità".L'intervento di Obama segna una svolta profonda rispetto all'approccio unilaterale degli ultimi otto anni. Ma la nuova stagione di "cooperazione multilaterale" non è a senso unico. "Coloro che criticavano l'America perché agiva da sola sul piano internazionale - ha aggiunto il presidente americano - non possono ora tirarsi indietro e aspettarsi che sia l'America a risolvere da sola i problemi del mondo". Gli anni di Bush non possono essere un alibi per continuare il muro contro muro. "Proponiamo, nelle parole e nei fatti, una nuova era di impegno comune".Cambia l'approccio americano rispetto all'era Bush, toni e parole sono diversi, ma i problemi restano gli stessi rispetto a un anno fa, dalle ambizioni nucleari di Iran e Corea del Nord al nodo mediorientale.Teheran e Pyongyang ha detto "devono rendere conto" delle loro ambizioni nucleari. "Il mondo - ha aggiunto - deve fare un fronte unico per dimostrare che le leggi internazionali non sono promesse vuote e che i trattati vanno rispettati". La porta del dialogo è aperta, insomma, ma la pazienza di Washington "non è senza limiti" e se Iran e Corea del Nord continueranno sulla stessa strada porteranno il mondo "verso una deriva pericolosa". Ad ascoltare l'intervento, in quinta fila, c'era anche il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che non ha commentato, neppure con espressioni del volto. L'Iran insiste nel definire pacifico il programma nucleare del regime.Gran parte dell'intervento di Obama è stato dedicato al negoziato di pace tra israeliani e palestinesi. "Non sono ingenuo - ha esordito Obama - so che questo è un obiettivo difficile, ma dobbiamo chiederci se vogliamo seriamente la pace, o se invece la vogliamo solo a parole". "E' il momento di rilanciare il negoziato - ha poi continuato - senza precondizioni, nell'ottica di una soluzione permanente delle questioni in gioco: la sicurezza di israeliani e palestinesi, i confini, i profughi e Gerusalemme". L'obiettivo è chiaro: due Stati che vivono l'uno accanto all'altro in pace. Il presidente Obama è stato particolarmente diretto con una appello ai palestinesi "a fermare la rivolta contro Israele", e un avvertimento a Gerusalemme: "L'America non accetta la legittimità degli insediamenti israeliani". I confini? Obama vuole "uno stato palestinese indipendente e indiviso che ponga fine all'occupazione iniziata nel 1967".Ma al di là delle prese di posizione specifiche è il tono di dialogo di Obama che ha fatto scalpore. Ha citato Franklin Roosevelt, secondo il quale "la pace non è il lavoro di un uomo solo,di un partito, di una Nazione" ma "è il frutto della cooperazione di tutto il mondo". Dai cambiamenti climatici alla lotta all'estremismo è un approccio attuale. Sempre che il dialogo ci sia. "Troppo spesso l'Onu diventa un forum di discordia, piuttosto che di consenso, è un teatro per giochi politici e per fare sfogo a tensioni piuttosto che risolvere problemi. Dopo tutto, è facile salire su questo podio e puntare il dito contro gli altri, alimentare divisioni. Quello sono capaci tutti a farlo". E' quello che ha fatto, in un intervento fiume subito dopo il suo, il leader libico Muammar Gheddafi. Ha parlato contro tutto e contro tutti, Gheddafi, ma non contro Obama, che ha lodato e definito "un amico".

© RIPRODUZIONE RISERVATA