Onu/ Gheddafi pianterà la sua tenda in tenuta di Donald Trump

Onu/ Gheddafi pianterà la sua tenda in tenuta di Donald Trump Il colonnello è arrivato ieri sera a New York

Roma, 23 set. (Apcom) - A poche ore dalla sua partecipazione alla 64esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, e sua prima visita negli Stati Uniti, pare sia stato sciolto il mistero sul luogo in cui è stata piantata la tenda del leader libico Muammar Gheddafi. Immagini televisive riprese da un elicottero mostrano una tenda in stile mediorientale già montata su una tenuta di proprietà di Donald Trump, "Seven Springs" a Bedford nell'estrema periferia nord di New York.Il colonnello è arrivato ieri sera a New York e un ufficiale del Dipartimento di Stato ha confermato che la tenda è stata eretta sulla proprietà di Trump nelle cui vicinanze campeggiano già cartelli con il divieto di parcheggio. Ma, scrive The Times, pare che il leader libico utilizzerà la tenda solo per le ore di svago mentre dormirà nella sede diplomatica libica a Manhattan, la Libya House, sulla 48ma strada. La Trump Organisation dice di non sapere con esattezza chi ha pagato per l'affitto della proprietà, allocata per un breve periodo da "partner mediorientali che potrebbero avere o no legami con Gheddafi", fa sapere l'organizzazione. Un ispettore locale ieri ha cercato di impedire che fosse eretta la tenda in quanto ciò avrebbe violato le norme locali, ma nessuno sul posto parlava inglese.A Seven Springs, su un terreno di 80 ettari, sorge una villa che è stata in passato di proprietà dei Rockfeller e nella quale regolarmente soggiornano i figli di Trump. L'arrivo di Gheddafi negli Stati Uniti è tutt'altro che benvenuto da parte degli americani che vedono in lui il leader terrorista mandante dell'attentato al volo della Pan Am 103, decollato da Londra e diretto a New York, che il 21 dicembre del 1988 esplose a causa di una bomba mentre era in volo su Lockerbie, in Scozia. Morirono 244 passeggeri, di cui oltre la metà erano americani, 15 membri dell'equipaggio e 11 abitanti della cittadina. Dopo l'attentato la Libia fu sottoposta a un severo embargo politico ed economico perché si era rifiutata di collaborare con la magistratura europea. Nell'ultimo mese la vicenda è tornata prepotentemente alla ribalta della cronaca, risvegliando la rabbia dei parenti delle vittime, quando la Scozia ha concesso il rilascio di Abdelbaset al-Megrahi, cittadino libico e unico condannato all'ergastolo per la strage del volo. Ufficialmente al-Megrahi, malato di cancro, è stato rilasciato per le sue condizioni fisiche. E' stato accolto a Tripoli come un eroe, trionfo che ha scatenato ancor più critiche da parte dei paesi occidentali contrari alla sua scarcerazione.

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