Obama show da David Letterman, dal razzismo all'Afghanistan

Obama show da David Letterman, dal razzismo all'Afghanistan Ironico sul razzismo: "Ero nero anche prima delle elezioni"

Roma, 23 set. (Apcom) - La prima gag, assolutamente improvvisata,in strada, mentre le telecamere aspettavano il suo arrivo: lospazio riservato alla limousine era troppo piccolo e l'autista hadovuto fare numerose manovre prima di riuscire a parcheggiare.Poi l'ingresso e il pubblico che lo ha acclamato come un eroe.Barack Obama, l'uomo più potente del mondo, è tornato ospite neltele-salotto più famoso d'America, affrontando la prima volta diun presidente degli Stati Uniti al Letterman Show .Rilassato, disinvolto, pronto a scherzare Barack Obama ha parlatodella sua vita privata e ha affrontato anche i temi più scottantidi attualità, come la riforma sanitaria e l'Afghanistan. Tra unabattuta e un discorso serio, Obama è riuscito anche a scherzaresulla serissima questione razziale: "Prima di tutto penso siaimportante capire che ero nero anche prima delle elezioni" hadetto rispondendo alla provocazione di Letterman sull'Americarazzista.Tanti i temi toccati durante lo show: la vita alla Casa Bianca,le foto con gli amici, con le figlie Malia e Sasha e con il cane.Ma soprattutto le parole accorate sulla situazione inAfghanistan: "Devo far sì che valga il sacrificio prima dimandare ancora in Afghanistan giovani donne e uomini perché senon dovessero tornare dovrei mandare ai loro genitori una letteradicendo che il proprio figlio o figlia si è sacrificato per ilbene dell'America. Prima di prendere questa decisione devo esseresicuro che la politica in atto valga il loro sacrificio".Sulla crisi economica, il presidente Usa ha voluto insistereperché "il popolo americano comprenda che ci sono voluti anni peruscire dal buco in cui eravamo finiti, che avevamo toccato ilfondo che abbiamo perso cinque trilioni di dollari a causa dellacrisi. Non possiamo riprenderci in una sola notte". Quanto aldibattito infuocato sulla riforma sanitaria, Obama ha invecesottolineato che cambiare non è facile: "Se continuiamo di questopasso, fra dieci anni sempre meno americani avranno assistenzamedica. Io credo che quando un presidente lavora a una serie diimportanti riforme, in particolare in tempi di crisi, sia normaleche una parte della popolazione possa insultarti. Prima di mecapitò a Roosevelt che fu definito socialista e comunista, mentrea Kennedy sono stati rivolti ogni tipo di insulto. Capitò anche aRonald Regan quando tentò dei cambiamenti, la gente pensava chestesse portando il paese nel baratro. Tutto questo è normale -secondo Obama - quando fai politica metti in conto che le personepossano contestarti".Red/Spr

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