Clima/ Obama promette svolta ma resta nodo emissioni negli Usa

Clima/ Obama promette svolta ma resta nodo emissioni negli Usa Battaglia in Congresso sulla legge per tetto alle emissioni

New York, 22 set. (Apcom) - Mentre all'Onu i capi di Stato di tutto il mondo discutono dei prossimi passi per combattere il riscaldamento globale il Congresso americano si avvia a discutere la legge che potrebbe pesare in modo decisivo sui negoziati sul clima dei prossimi mesi. Al Senato sta infatti per ripartire la discussione sulla cosiddetta Waxman-Markey, la legge che imporrebbe per la prima volta un tetto alle emissioni di Co2 alle imprese americane ed il cui fallimento potrebbe compromettere l'esito delle trattative internazionali per un nuovo trattato sul clima, che si terranno a dicembre a Copenaghen.Sui negoziati di questi giorni pesa infatti la posizione dei Paesi maggiormente inquinanti, Stati Uniti, Cina e India, un cui eventuale passo indietro renderebbe inefficaci le misure che saranno adottate alla conferenza sui cambiamenti climatici che si terrà nella capitale danese. La Waxman-Markey è, insieme alla riforma della sanità, il secondo grande capitolo del programma proposto da Barack Obama, che ha promesso un'inversione di rotta rispetto alle politiche tenute dal suo predecessore, George W. Bush, negli ultimi otto anni.Il testo, contestatissimo dai repubblicani, prevede una riduzione delle emissioni dell'industria americana del 20% entro il 2020 (e dell'80% entro il 2050) ma rispetto ai livelli del 2005, non cioè di quelli dei primi anni '90 fissati invece dagli standard dell'Unione Europea. Un dettaglio che fa della proposta americana una versione "diluita" rispetto a quella del Vecchio Continente, poiché le emissioni sono aumentate fortemente fino al 2005 e il punto di arrivo posto dall'amministrazione Obama sarebbe quindi molto ridotto rispetto a quello stabilito per l'industria europea.Il piano Obama costituisce comunque una vera e propria rivoluzione per gli Stati Uniti dove l'amministrazione Bush si è sempre rifiutata di imporre un fardello sull'industria, costringendola a mettere un tappo alle proprie ciminiere. Il testo introdurrebbe inoltre il cosiddetto "cap and trade", la possibilità per le aziende di vendere le quote di CO2 che riescono a risparmiare rispetto ai limiti fissati per legge.(segue)

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