Tv/ Giovedì torna Santoro, contro la 'casta' su web e tv locali

Tv/ Giovedì torna Santoro, contro la 'casta' su web e tv locali "Con noi sciopero telespettatori". Frecciate a Rai e Pd

Roma, 1 nov. (TMNews) - Michele Santoro ha lottato per anni per riavere il 'suo' microfono. Il ricordo della lunga astinenza dopo l'editto bulgaro e prima della sentenza che gli consentì di rientrare in Rai è così vivo in lui che anche per una conferenza stampa non gli basta un'ora di parole. Un'ora densa però di annunci e avvertimenti alla dirigenza Rai e alla classe politica, quella dedicata al lancio di Servizio pubblico, il suo nuovo programma, che da giovedì andrà in onda su un network 'multipiattaforma' che comprende un canale Sky, numerose emittenti regionali, Internet, Facebook. Prima puntata intitolata 'Scassare la casta', tra gli ospiti l'industriale Diego Della Valle e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.Santoro rivendica il risultato della raccolta fondi, prossima al milione di euro con oltre 93mila adesioni: "Volevamo giocare in uno stadio pieno, saremo al Maracanà", commenta. Si candida a guida della "rivolta del pubblico televisivo", allo "sciopero del telecomando" contro "la tv che c'è e ci fa schifo". Ricorda di non aver rinunciato alle sue ambizioni di rientro in Rai: "Non ritiro la candidatura a direttore generale", avverte, poi prende di mira il presidente della Rai Paolo Garimberti, che "dovrebbe smettere di dire fesserie".Se qualcuno si aspetta un Santoro barricadero antiberlusconiano probabilmente non sarà deluso: "I profitti di Mediaset devono ancora essere al centro del sistema?", chiede. Ma nella conferenza stampa il conduttore offre anche un assaggio della sua propensione tutt'altro che conciliante con i vertici del Pd: "Se pensano di fare le primarie dopo aver deciso coalizione e programma, che le fanno a fare? Noi ci saremo quando le faranno, non gliele faremo fare da soli". Frecciata anche per Matteo Renzi: "Io Obama con i frigoriferi in scena non l'ho mai visto, se è quella la novità...", dice alludendo alla kermesse del sindaco fiorentino. E per il futuro, se Silvio Berlusconi perde palazzo Chigi "per la Rai sarà un'opportunità", ma il rinnovamento, avverte, "non si fa con chi ha prodotto i reality. O la sinistra quando tornerà al potere giustizierà il pensiero diverso? Renzi dice di avere cento idee nuove, gli diremo le nostre sulla tv...".In ogni caso, l'avversario che Santoro identifica in questo momento è "il sistema politico nel suo insieme, se vuole una tv che risponda al suo ordine pubblico: non possiamo fare una tv che piace a Renzi, a Bersani, a Di Pietro", ma "la tv che sale sulle gru. All'opposizione cui viene negato diritto di parola si affianca ora la tv cui è stato negato il diritto di parola".Il creatore di Samarcanda e di Annozero si dice sicuro che le rappresaglie dei partiti ci saranno: "Ci manderanno le loro Authority, che sono sempre loro, ci saranno pressioni fortissime sulle tv locali, ma stavolta non le subiremo. Siamo adulti e molte delle tv che stanno con noi si comporteranno da adulte". Ma soprattutto, prevede, "se avremo successo succederanno delle cose in questi mesi nella tv ma anche nella politica italiana". E qui il pensiero corre alla scelta di De Magistris per la prima puntata: sindaco di Napoli, ma anche, probabilmente, fra pochi mesi leader di un movimento nuovo impegnato a contendersi nelle urne i consensi di chi con la 'casta' della politica vuole voltare pagina.

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