Camera/ Pdl a Fini:Dimissioni da Presidente ormai necessità Paese

Camera/ Pdl a Fini:Dimissioni da Presidente ormai necessità Paese Non è e non appare imparziale, lo dimostrano i suoi interventi

Roma, 21 dic. (Apcom) - Pioggia di richieste di dimissioni da presidente della Camera su Gianfranco Fini, dopo che nell'incontro con la stampa parlamentare Fini ha rivendicato la propria terzietà istituzionale e la sua intenzione di portare termine il mandato."Per il Pdl - sottolinea il Vicepresidente dei senatori Pdl Francesco Casoli- il Presidente della Camera non ha mai fatto una campagna elettorale in questi ultimi due anni, per il suo partitino invece, come è accaduto ieri sera a Napoli, si è schierato e quindi, a differenza da quanto ha affermato oggi, ha già utilizzato in maniera impropria il suo ruolo istituzionale. A questo punto non possono più esistere dubbi, chiedere le dimissioni di Fini non è un esercizio giornaliero ma una necessità per il Paese perché, tradendo il mandato degli elettori del Pdl, non garantisce l` imparzialità della vita politica in uno dei due rami del Parlamento"."Il Presidente della Camera - fa eco il portavoce del partito di Berlusconi Daniele Capezzone - dovrebbe essere ed apparire imparziale. Gianfranco Fini è ed appare parziale.Fini. Chiede di sapere se e quando non sia stato imparziale? E' sufficiente che il Presidente della Camera chieda ai suoi uffici di fornirgli una rassegna stampa e audiovisiva degli ultimi mesi. Non si può offendere o sottovalutare così l'intelligenza degli italiani, facendo finta che il problema non esista. Il tema non è se il Presidente della Camera abbia dato o non dato a qualcuno la parola in Aula (visto che il suo compito non è solo quello di dare la parola e suonare la campanella), ma se abbia avuto un comportamento super partes o no, come la sua carica imporrebbe.E la risposta è no. Non si era mai visto un Presidente della Camera che si avvalesse del proprio ruolo come leva politica per per condurre scissioni, che usasse il proprio ufficio come la sede di incontri ribaltonisti per la stesura di mozioni antigovernative e per la definizione della relativa strategia parlamentare, che salisse al Quirinale per essere ascoltato su una crisi politica da lui stesso avviata o tentata".

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