Scontri Roma/ Vietti dice no al Daspo: impraticabile

Scontri Roma/ Vietti dice no al Daspo: impraticabile Condanna violenza ferma-comune,non contrapporrre toghe e polizia

Roma, 20 dic. (Apcom) - Pollice verso dal Vicepresidente del Csm Michele Vietti alla proposta del Presdente dei senatori Pdl Maurtizio Gasparri sulla possibilità di arresti preventivi per scongiurare il ripetersi di scontri polizia-studenti come quelli della scorsa settimana a Roma."Quello che è successo è di un'oggettiva gravita e non va assolutamente sottovalutato. Ma non va neppure utilizzato - avverte fra l'altro Vietti in una intervista al Corriere della Sera- per soffiare sul fuoco di un clima sociale che rischia di farsi incandescente e che tutti abbiamo il dovere di contribuire a raffreddare"."Non tocca a me - sottolinea il Vicepresidente del Csm- indicare eventuali modifiche normative" ma "mi permetto di notare che non è mai un buon modo di legiferare quello che si muove sull'onda emotiva della cronaca.Un Daspo applicato agli studenti mi sembra pure di difficile praticabilità, mentre, se proprio vogliamo prendere a prestito le misure contro le violenze negli stadi, vedrei meglio l'arresto in flagranza differita"."La condanna della violenza - afferma ancora Vietti- dev'essere ferma e inequivocabile. Ma non possiamo avallare il luogo comune secondo cui i poliziotti arrestano e i magistrati scarcerano. Nella difesa della legalità le toghe sono sempre state in prima linea, dal terrorismo alla mafia, pagando anche un prezzo di sangue. Le forze dell'ordine sono al loro fianco nella stessa battaglia. E' inaccettabile il tentativo di dialettizzare tra servitori dello Stato impegnati nello stesso fronte, pur in diversi ruoli". E comunque il richiamo di Gasparri al 7 Aprile non convince affatto Vietti. "Il 14 dicembre 2010 - dice in proposito. è un altro mondo rispetto a epoche che tutti ci auguriamo non torneranno e che nulla lascia presagire siano in procinto di ripresentarsi".Quanto, infine, ai processi che si terranno ai manifestanti per i fatti di Roma "non posso esprimere valutazioni in quanto, come presidente della sezione disciplinare del Csm - ricorda Vietti- potrei essere chiamato a giudicare quegli stessi magistrati qualora l'accertamento di Alfano avesse un seguito. E comunque non conosco ne gli atti, ne gli elementi di accusa, ne la gravita indiziaria".

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