Somalia/ E' un canadese il primo turista da decenni a Mogadiscio

Somalia/ E' un canadese il primo turista da decenni a Mogadiscio Immigrazione incredula sospettava fosse un pazzo o una spia

Mogadiscio, 10 dic. (Apcom) - Quando il 41enne canadese Mike Spencer Brown si è presentato al controllo passaporti dell'immigrazione spiegando di essere venuto a fare del turismo, è stato accolto non da sorrisi e depliant, ma da costernazione e sospetto: d'altronde, a Mogadiscio i turisti sono da anni merce rara se non inesistente.Per quattro volte i funzionari somali, sospettando trattarsi di un pazzo o di una spia, hanno cercato di farlo reimbarcare sull'aereo, ripartito finalmente senza di lui, e successivamente di consegnarlo alla Forza di pace dell'Unione Africana, senza successo: ogni volta si sono scontrati con l'intransigenza di Brown, che ha spiegato di aver venduto anni fa la sua azienda e di dedicarsi da allora a viaggiare, avendo visitato oltre 160 Paesi."E' la prima persona a venire a Mogadiscio per turismo da decenni a questa parte, ma disgraziatamente non è un buon momento", ha commentato un funzionario dell'immigrazione: e infatti la capitale somala è una delle città più pericolose del mondo, con combattimenti di artiglieria pesanti quasi quotidiani e dove spostarsi senza una nutrita e costosa scorta armata è quasi inimmaginabile."La Somalia è l'ultimo e il più pericoloso dei Paesi della mia lista, ma ora che sono qui sono felice di averlo fatto", ha raccontato Brown, ripartito stamattina: "Anche se mi hanno ordinato di non abbandonare l'albergo per motivi di sicurezza, continuo a pensare che la Somalia sia un posto interessante, con gente che ha sense of humour", ha concluso il turista canadese, la cui foto su Facebook lo immortala da oggi con in mano un lanciagranate a razzo.Brown avrebbe voluto incontrare il Ministro del Turismo somalo per deplorare la rarità di informazioni pratiche o guide turistiche del Paese, ma ha dovuto constatare con non poca sorpresa come non siano solo le guide e i turisti ad essere rari, al governo somalo - che obbiettivamente ha tutt'altro a cui pensare - manca proprio il dicastero preposto.

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