TV/ Dal 13 Italia dei trentenni nella fiction Le cose che restano

TV/ Dal 13 Italia dei trentenni nella fiction Le cose che restano Su RaiUno 4 puntate scritte da sceneggiatori "La meglio gioventù"

Roma, 9 dic. (APCom) - La fiction d'autore arriva su RaiUno in prima serata dal 13 dicembre, il lunedì e mercoledì: nelle quattro puntate di "Le cose che restano" scritte dagli sceneggiatori Sandro Petraglia e Stefano Rulli, autori di film come "La meglio gioventù" e "Mio fratello è figlio unico", si racconta la disgregazione di una famiglia e nello stesso tempo l'Italia di oggi vista dal punto di vista dei trentenni. I protagonisti sono tre fratelli: Nora (Paola Cortellesi), Andrea (Claudio Santamaria) e Nino (Lorenzo Balducci), che si confrontano con la precarietà delle relazioni, cercano con fatica di trovare un equilibrio tra lavoro, aspirazioni e legami affettivi, scoprono il rapporto con gli immigrati che sono venuti a cercare un futuro nel nostro Paese.A differenza dei fratelli maggiori de "La meglio gioventù" sono però meno politicizzati, hanno meno ideali e sono più confusi e ripiegati su se stessi: "Ne 'La meglio gioventù' si raccontava il periodo che va dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, qui la scommessa è stata di fare una storia tutta al presente, con personaggi che incontri oggi, per strada, in un bar, su un autobus. Se avessimo dato troppa spinta politica ai protagonisti avrebbero perso di veridicità" ha spiegato Stefano Rulli.Il personaggio principale de "Le cose che restano" è Nino, appena laureato in architettura, che sceglie una vita più complicata e disagiata di quella che gli potrebbe offrire la sua famiglia, non ha paura di confrontarsi con una donna arrivata clandestinamente in Italia, e scopre il mondo, spesso drammatico, degli immigrati che popolano le nostre città: "Questi ragazzi che girano per le strade, che studiano, che iniziano faticosamente a lavorare, hanno tantissimi problemi, sociali, economici, il precariato, l'identità, gli amori, ma hanno intorno un mondo che sembra fatto apposta per farli stare buoni, per indurli a essere tranquilli, a rientrare nell'ordine. Noi abbiamo scelto come protagonista della nostra storia uno che sbaglia e non sta affatto tranquillo" ha spiegato Petraglia. Un protagonista che oggi non sembra tanto diverso dai ragazzi protestano in piazza contro il ministro Gelmini, che si ribella alle istituzioni e al potere familiare e reagisce di fronte all'indifferenza e all'omologazione. Un trentenne che diventa adulto passando attraverso mille errori ma rimane sempre coerente con se stesso, che non è rassegnato. Anche se non combatte per degli ideali ma solo per la propria felicità.

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